Bullismo. Ci vuol altro! …di Daniele Novara

In queste settimane, con l’inizio della scuola, si parla sempre più spesso di bullismo. Il problema, su questo tema, non sta tanto nella mancanza di leggi o di controlli, ma nel fatto che il nostro sistema educativo non insegna a gestire i conflitti. Il conflitto è parte della vita, è una dimensione naturale delle relazioni umane, e se non educhiamo i ragazzi a viverlo in modo costruttivo, rischiamo che degeneri in violenza. Purtroppo, sia in famiglia sia a scuola, il conflitto viene spesso negato, represso, evitato.
In questo vuoto, i ragazzi crescono senza strumenti per affrontare le tensioni e le contrarietà quotidiane e finiscono per rifugiarsi nell’isolamento o, al contrario, nell’aggressività. È qui che può nascere il bullismo: non da un destino inevitabile, ma da una carenza educativa che lascia i giovani soli di fronte alle sfide delle relazioni, specie quelle problematiche.
Non illudiamoci che bastino le leggi a risolvere il problema. Il bullismo non si sconfigge con la paura della sanzione, ma con un cambiamento culturale ed educativo profondo. Serve una scuola che non sia solo trasmissione di nozioni, ma palestra di relazioni. Servono genitori che non abbiano paura del conflitto, che non cerchino di fare gli “amiconi”, ma sappiano essere guide autorevoli. E serve una comunità che dia valore al rispetto reciproco, alla cooperazione, all’empatia.
Se non ripensiamo la nostra cultura educativa, continueremo a rincorrere le emergenze, senza mai affrontare le radici del problema.

Daniele Novara, Comune, 24 settembre 2025

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