In questi giorni le scriventi associazioni si sono nuovamente rivolte al Ministro dell’Ambiente per chiedere il rigetto della istanza avanzata dal Consorzio di Bonifica Baraggia Biellese e Vercellese di proroga del Decreto VIA della nuova diga in Valsessera.
Hanno infatti recentemente acquisito, previo accesso agli atti, la relazione ISPRA su cui si fonda la Verifica di Ottemperanza delle prescrizioni disposte con il pronunciamento di compatibilità ambientale del 2014; verifica già conclusa dalla Sottocommissione VIA (Parere n. 445 del 27 giugno 2025) con il riscontro di numerose prescrizioni non ottemperate.
Nella propria nota al Ministro Pichetto Fratin hanno fatto presente che in corso di Verifica di Ottemperanza la Sottocommissione VIA ha richiamato una sentenza del TAR che chiarisce quanto l’esito delle verifiche di ottemperanza sia un elemento rilevante per esprimersi di fronte ad una istanza di proroga, ovvero che un esito negativo non può essere ignorato e può esser motivo di rigetto dell’istanza.
La Sottocommissione ha inoltro condotto approfondite valutazioni sui possibili impatti al corpo idrico Sessera e al SIC/ZCS della Valsessera, con severi rilievi per quanto concerne la conduzione dei monitoraggi (quello relativo al Carabus olympiae, ad esempio, non è stato effettuato nell’area che sarà sommersa dall’invaso) avanzando anche la necessità di condurre una Valutazione di incidenza di III livello, fatto che ulteriormente conferma la necessità di una contestuale novazione della VIA
Dalla relazione di ISPRA, nel capitolo delle “Considerazioni Generali” emerge un giudizio ancor più severo: “[…] il proponente non integra, nelle risposte alle prescrizioni e, quindi, nella procedura di VIA nazionale, i possibili effetti ambientali che i nuovi elementi progettuali introdotti dal progetto esecutivo e dalle sue opere connesse (necessari per ottemperare alle prescrizioni del DM286) potrebbero generare nel territorio di riferimento fortemente naturalizzato e poco antropizzato.[…]
Oltre alle modiche progettuali suddette, si evidenzia anche l’affermazione del proponente circa l’immutato stato del contesto ambientale (scenario di base relativo ai fattori ambientali considerati) in cui si inserisce l’opera rispetto alla data di presentazione dell’istanza di VIA (2010).
Tale ipotesi sembra alquanto inverosimile. Numerose pubblicazioni scientifiche, ricerche, studi, dati di letteratura hanno mostrato come in questi anni, ad esempio, gli scenari meteo climatici siano profondamente cambiati e di conseguenza le caratteristiche dei fattori ambientali strettamente connessi ad essi (acque superficiali, acque sotterranee, biodiversità, ecc.).
Anche le nuove indicazioni derivanti dalle mutate disposizioni normative e pianificatorie /programmatiche vigenti nell’area in cui si inserisce la nuova diga non sempre sono prese in considerazione dal proponente.
Le analisi e le valutazioni fornite, ad esempio, sulle concessioni idriche per i diversi usi previsti, sembrano non essere affrontate in modo organico secondo le nuove diposizioni in materia (si pensi ad esempio alla Direttiva Derivazioni e alla recente pianificazione d’Ambito).
In conclusione, la documentazione fornita presenta numerose lacune sia nella valutazione degli impatti ambientali legati alla variazione progettuale che nelle analisi delle modifiche del contesto ambientale in cui l’opera si inserisce, nell’ambito di un contesto normativo, pianificatorio e programmatico profondamente cambiato dal momento di presentazione dell’istanza VIA” (31/12/2010).
Le scriventi associazioni hanno pertanto fatto presente al Ministro (ed al Responsabile del Procedimento) che le valutazioni espresse sia da ISPRA nella propria relazione del 10 giugno 2025 che dalla Sottocommissione nel Parere n. 445 del 27 giugno 2025 depongano, inequivocabilmente, per il rigetto della istanza di proroga stante:
- le indiscutibili modifiche del contesto ambientale,
- le modifiche progettuali non sottoposte a procedura di VIA,
- le modifiche del contesto normativo, pianificatorio e programmatico intercorse tra il 2010 e il 2025, non completamente affrontate dal Proponente
- la necessità di una VINCA di III livello
- le numerose prescrizioni non ottemperate o parzialmente ottemperate in sede di procedura di Verifica di Ottemperanza, condizione rilevante anche ai fini della concessione della proroga
Pray Biellese 05/09/2025
Custodiamo la Valsessera
Circolo Tavo Burat – Pro Natura
Comitato Tutela Fiumi
LIPU Biella e Vercelli
