Israele è il volto del colonialismo del secondo millennio
Una Nazione che per esistere deve usare la forza e le armi è una Nazione malata. Ancor più se per garantire la propria esistenza deve innalzare muri, comprare, fabbricare e vendere armamenti e sistemi di difesa per farne uso in modo permanente. Ma più drammatico è giustificare la propria esistenza ricorrendo alla memoria delle discriminazioni subite e dell’Olocausto perpetrato dall’Occidente colonialista e razzista, dal nazismo, nei confronti di un “popolo” diffuso in tutto il mondo, che quella Nazione vuole, sente, crede, pretende di rappresentare.
Questa non può che diventare una Nazione dominata dalla paura, dall’urgenza della vendetta, dalla frustrazione, che si trasformano, in breve, in aggressività e arroganza, che si concretizzano, oggi, nelle stragi in corso a Gaza, nelle sistematiche aggressioni in Cisgiordania, nell’apartheid dentro la società israeliana. E poi nella pulizia etnica, nel genocidio, nella deportazione.
E’ così che un popolo vittima di un genocidio può diventare il carnefice di un altro popolo? Questo è il volto del colonialismo del secondo millennio! Questo è il “nuovo nazismo”!