Il grande regista teatrale Bob Wilson è morto il 31 luglio all’età di 83 anni. Il cantautore e musicista Tom Waits ha pubblicato sui social questo post a lui dedicato.
«Sono più di 40 anni che amo Bob e ancora mi stupisce. Il suo pennello intinto nella vodka dell’assurdità, del vaudeville, del dolore, del perdono e dell’immaginazione dell’infinito è ancora bagnato e dipinge scenografie al contrario, dietro lo specchio fino alle prime ore del mattino della sua serata di apertura! Era in grado di rendere la sua mente immobile come la superficie di un lago estivo al tramonto, per poi trasformarla in una danza frenetica, epilettica, musicale, statica e trance. Si fidava e si confidava con le sue Muse e creava un campo di concentrazione calmo come una roccia monolitica stoica che emerge da un mare agitato. Per capire Bob. prima di tutto bisogna credere nella leggerezza del dente di leone nell’orizzonte fumoso e pallido oltre il proscenio… poi lisciare la coltre del tempo e versare una bottiglia d’inchiostro sul vuoto e chiamare la sua forma il titolo del tuo nuovo spettacolo!
Sii sempre in sintonia con un dito. un viso, un mento, una gamba, una lacrima, un gesto, una forma, un orecchio, un ramo, un bambino sotto il tavolo, il gambo di un cactus in fiore, o uno starnuto improvviso che accende le luci di Natale mentre pronunci la parola…. SCHLEP! I suoi attori, sempre pronti e abili, su suggerimento di Bob e grazie alla loro immaginazione, trasformavano i loro corpi nella lettera G o alzavano le braccia come le ali di un corvo e aprivano la bocca in un urlo silenzioso… Bob rallentava tutto, gli attori si muovevano come se fossero sott’acqua. Il pubblico vedeva un fiore sbocciare in tempo reale»