Firenze, 12 luglio :: exGKN. 3° Assemblea dell’azionariato popolare

Un ringraziamento al Collettivo di fabbrica, perché attraverso il loro esempio, la loro elaborazione, la loro prassi, abbiamo avuto tutte e tutti da imparare.

È grave. Lasciare ancora una volta questa lotta in sospeso è grave. Pensare anche solo di ridurla a un problema di ordine pubblico è gravissimo. Contro il logoramento da un lato e la repressione dall’altro, noi siamo e saremo pronti e pronte. (…)

Ancora una volta, questa assemblea si svolge senza poter deliberare l’avvio del progetto. Il consorzio è vicino, ma non ancora costituito. La disponibilità della fabbrica a essere reindustrializzata è oggi più che mai minacciata dagli interessi di natura immobiliare. E tutto questo impedisce al progetto industriale di partire.
Stanno cercando di logorare anche il movimento di solidarietà. Solo da maggio 2024 si sono tenuti almeno sei grandi eventi (cortei, concerti, assemblee, festival), praticamente uno ogni due mesi, senza contare le decine di iniziative “minori”. (…)

4 anni non sono un traguardo da festeggiare, ma una ragione per indignarsi. Dimostrano quanto questa partita fosse truccata fin dall’inizio, quanto questa sia “la loro società”, costruita per bloccare ogni cambiamento.

La situazione oggi è questa:
Il progetto industriale:
– Siamo alla definizione dei dettagli (contratto per la linea produttiva, corsi di formazione, autorizzazioni). (…)
– Tre istituti finanziari hanno confermato il proprio appoggio con lettere di interesse. (…)
– Il piano industriale ha già affrontato quattro istruttorie, l’ultima interamente tecnica. (…)
Il consorzio industriale pubblico:
– Promosso dalla Regione, ha già ottenuto l’adesione dei Comuni di Campi Bisenzio, Calenzano e Sesto Fiorentino. Il 16 luglio dovrebbe arrivare quella della Città Metropolitana.
– A quel punto dovrà costituirsi formalmente davanti a un notaio.
– È vitale che apra da subito la discussione sull’area ex GKN.
Il progetto industriale nato dalla lotta ex GKN vede oggi la fabbrica trasformata in un puro immobile in mano a soggetti immobiliari. È lecito domandarsi se questo scenario non sia stato preparato sin dall’inizio.

(….) Agosto rischia di essere l’ennesimo mese di attesa sotto il sole del presidio. O, nella peggiore delle ipotesi, il mese in cui tenteranno lo sgombero.
Siamo quindi costretti a considerare ogni scenario possibile e, ancora una volta, a non poterci concentrare in una sola direzione.

La nostra azione deve seguire tre direttrici:
1. Spingere la reindustrializzazione dal basso come se dovesse partire domani:
– Superare 1,7 milioni con l’azionariato popolare
– Lanciare la campagna: “Ogni spazio sociale sia una comunità energetica”
– Rilanciare il progetto delle cargobike con ordini solidali e una nuova giornata campale
2. Essere pronti, se necessario, a iniziare a lavorare a dispetto di tutto e tutti, rompendo il processo di attesa e logoramento.
Questa ipotesi sarà da valutare a settembre, quando avremo piena chiarezza sull’efficacia del consorzio. (…)
3. Prepararsi alla mobilitazione in ogni scenario.
(…) fuori dalla mobilitazione non c’è salvezza. Siamo alla ricerca della spallata decisiva per far cadere il muro di gomma. Ad oggi, la nostra spalla non si è rotta, ma il muro non è ancora venuto giù. Siamo condannati a provare e riprovare.

Per questo, mettiamo a disposizione la nostra esigenza di mobilitazione alle esigenze di mobilitazioni più generali. Mettiamo a disposizione la piazza di Firenze alle decisioni delle prossime assemblee di movimento, per costruire un nuovo corteo: “Per questo, per altro, per tutto”, sulla base delle rivendicazioni che oggi ci paiono intrecciare tutte le lotte:
1– Intervento pubblico ora: contendere i miliardi destinati al riarmo e investirli in stato sociale, sanità, istruzione, politica industriale, riappropriazione dei quartieri
2– Transizione ecologica reale e stop all’escalation bellica mondiale: riconversione produttiva contro il riarmo e contro le grandi opere inutili
3– Contro la società autoritaria: contrastare il DDL Sicurezza e la società della paura. Rilanciare democrazia diretta e protagonismo sociale
4– Contro il genocidio: la solidarietà internazionale rafforza le lotte
5– Salario adesso: redistribuire la ricchezza parassitaria e fermare l’impoverimento

Collettivo di fabbrica exGKN

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