Gkn, 4 anni di presidio permanente

Quattro anni esatti di presidio operaio permanente, per dare un futuro al lavoro in fabbrica e impedire speculazioni. Con una mobilitazione sociale senza eguali, che ha superato i confini nazionali ed ha portato ai cancelli dello stabilimento Gkn, in questo lunghissimo lasso di tempo, decine di migliaia di persone. Una comunità solidale, diffusa non solo nel popoloso territorio della Piana fiorentina e nel capoluogo, che si ritrova ancora una volta sia domani che sabato per fare il punto della situazione. “Nonostante che questa storia sia infinita, logorante e faticosa – è la chiamata a raccolta del delegato sindacale Dario Salvetti – è ancora tempo di esserci, di indignarsi, di provarci, Per questo chiediamo ancora una volta il sostegno a Firenze”.

[…] il Collettivo di Fabbrica interroga ancora una volta la politica: “Quanto può andare avanti questo logoramento? Nonostante i passi avanti del consorzio pubblico per la reindustrializzazione dell’area, con un nostro piano basato su cargo e-bike e pannelli fotovoltaici, gli unici a porre il problema dei tempi siamo noi”.

Parole, quelle di Salvetti, che tratteggiano nuovi pericoli. Perché la fabbrica è della Qf di Francesco Borgomeo, che non ha mai presentato un piano di rilancio e, dopo aver avuto dal governo fondi pubblici per una cig senza causale (un unicum), da oltre un anno e mezzo non paga stipendi, tfr e previdenza. Ma ora Qf ha visto accettata dal tribunale fallimentare l’apertura di un concordato preventivo nel quale si legge che Idea Sgv, società nel campo immobiliare, investirà 18 milioni nelle due società – legate a Borgomeo – a cui Qf ha venduto l’area industriale, la Sviluppo immobiliare toscana e Tuscany Industry.

Su quei teorici 18 milioni si fonda il piano di concordato per pagare i creditori, in primis i lavoratori. Ma entro un lungo anno dall’omologa. E soprattutto, si chiede il Collettivo di Fabbrica, che cosa diventerà quella che fino al 9 luglio 2021 è stata una fabbrica all’avanguardia di semiassi? Visto che Idea Sgv è specializzata in investimenti per la logistica dell’ultimo miglio, la risposta dei circa 100 operai rimasti è un’altra domanda: “Vogliono aprire qui l’ennesimo polo della logistica, che impiega pochi lavoratori e ha un forte impatto sul territorio per traffico e inquinamento? Se così fosse, si spiegherebbe perché il consorzio pubblico e il nostro piano di reindustrializzazione danno fastidio. E la presenza di questo nuovo soggetto societario getta un’ulteriore luce sinistra su tutta l’operazione”.

Riccardo Chiari, il manifesto, 10 luglio 2025

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