Trump, l’incertezza o la crisi dell’Occidente …di Raúl Zibechi

Le notizie che arrivano dagli Stati uniti dicono che non ci troviamo semplicemente di fronte al fallimento economico e militare degli Usa, ma a qualcosa di più grande, quella che lo storico Emmanuel Todd definisce come la “dislocazione delle credenze che hanno organizzato la vita sociale occidentale per diversi decenni”. Ecco perché la decadenza degli Usa e dell’Occidente non sarà breve e può essere terribile per i popoli, come dimostra Gaza. In basso, abbiamo bisogno di imparare a pensare nel lungo termine, senza però smettere di resistere al capitalismo e ai poteri forti. “Quando l’EZLN dice che resistiamo e lottiamo affinché la bambina che nascerà tra 120 anni abbia la libertà di scegliere, sta mettendo le cose nei loro termini – scrive Raúl Zibechi – Il crollo è così distruttivo che il giorno dopo la ricostruzione sarà molto lungo… Certamente, le sfide che dobbiamo affrontare sono enormi. Ma le possibilità sono grandi quanto i nostri sogni…

Trump o la crisi dell’Occidente

1 commento

  1. Pensiero interessante e da rileggere per maturarlo meglio. Di primo acchito sono totalmente d’accordo che la Crisi degli USA sia “sistemica”, non dovuta a questo o a quel Partito di Governo, come osserva l’Autore i Liberal sono egualmente responsabili dei Conservatori. Proprio ieri ascoltavo il Giornalista americano Andrew Spannaus affermare un errore di fondo nei comportamenti economici del presidente Trump e del suo entourage: l’enorme debito pubblico statunitense non è da addebitare alla concorrenza estera che toglierebbe le capacità produttive interne … per la gran parte è un debito sistemico interno ed i “creditori” non sono gli altri all’esterno, i creditori sono la Banca Centrale Statunitense ed una miriade di istituti finanziari americani che hanno prestato denaro per la gestione della vita concreta della Nazione USA. Infine si sta sbagliando nell’individuare “il nemico”.
    Poi non si capisce che la Ricerca, anche quella speculativa non focalizzata, ha SEMPRE un ritorno economico positivo! si parla di 4 o 5 dollari di ricavo per ogni dollaro investito!! ben lo sanno i Paesi nord e centro europei che investono nella Ricerca oltre il 3% del loro Prodotto Interno Lordo. Non lo sa per esempio l’Italia che negli ultimi 20 anni lo ha ridotto gradualmente addirittura al disotto dell’1%.
    Poi ricordo un magnifico saggio dello scenziato statunitense Carl Sagan -il Mondo infestato dai Démoni- nel quale osservava che solo le “classi” americane di buona preparazione e cultura leggono i Giornali, chi ha meno possibilità si informa soprattutto nei Tabloid “da supermercato” che fanno una Informazione minimalista ed anche molto spesso scorretta, piena di fake news.

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