A fine giugno i capi di governo dei paesi Nato decideranno nei dettagli quanto spendere nella produzione di armi e con quale denaro. Si tratta di risorse immense. L’Ue ha già invitato gli stati a «mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare la conoscenza e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l’importanza delle forze armate…». Il 21 giugno in tutte le capitali reti di associazioni, comitati, gruppi pacifisti hanno finalmente scelto di mettersi assieme per cercare di fermarli. Controinformazione, pensiero critico, manifestazioni e sabotaggio. Questa è la strada che possiamo percorrere, con ogni mezzo, sapendo che dovremno sfidare il “decreto sicurezza”, la violenza della Polizia e la complicità repressiva della magistratura.
Ultima chiamata …di Paolo Cacciari
