Vecchio fordismo e nuovo sfruttamento da McDonald’s

L’interessante inchiesta di Alex Giuzio, apparsa su il manifesto, ci racconta il lavoro da McDonald’s. Quasi tutti i lavoratori sono a part time, turni di tre ore ma intensissimi, scarsa qualità del lavoro, totale assenza di autonomia, piccoli ricatti, bassi salari. Tenuti insieme da gestioni diverse, la maggioranza dei ristoranti McDonald’s è in franchising: “McDonald’s Italia ha solo 60 fast food a gestione diretta; gli altri 660 sono affidati a 160 licenziatari“. Una situazione che rende difficile la costruzione di vertenze collettive e il raggiungimento di un contratto uguale per tutte e tutti. Ma inquesti ultimi mesi si sono svolte delle lotte nei ristiranti di alcune città d’Italia, qualcosa si muove!

Alla catena di montaggio del panino

3 commenti

  1. Il problema non è McDonald’s, sono le persone. La colpa è nostra.
    Fino a quando ci sarà la coda per mangiare un panino schifoso come il suo, McDonald’s continuerà a trattare i lavoratori come vuole.
    Ma la verità è che a noi, ai clienti, ripeto, a noi persone comuni di come vengono trattati i lavoratori con interessa nulla. L’importante è che a mezzanotte, quando dopo una serata in discoteca si ha fame, sia aperto il drive in per tappare il buco nello stomaco.
    E se quel dipendente è sotto pagato, pazienza, l’importante è che mi sono tolto la fame.
    Il problema non sono le imprese, le multinazionali… Il problema siamo noi
    Basta dare la colpa agli altri, prendiamoci le nostre responsabilità

  2. Ma… mentre tu ti prendi la tua responsabilità loro sono sottopagati o licenziati!

  3. Certo, tutti sanno che sono sottopagati e sfruttati.
    Ma chi si è mai privato di un loro panino quando aveva fame dopo una serata in discoteca?

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