Un libro :: Improvvisazioni funk

In queste Improvvisazioni funk. Un dialogo contemplativo, edite da Tamu, due delle più importanti voci della cultura radicale nera, bell hooks e Stuart Hall, conversano faccia a faccia, nella stessa stanza, sui temi della maschilità, dei rapporti di genere nei movimenti politici, della psicanalisi, del desiderio, della malattia e della morte. Non è un esercizio minore: è il più alto tentativo di produrre un sapere utile, realmente trasformativo. Abbandonando la forma del saggio critico, ci invitano a entrare in un «contesto di fiducia» in cui ripercorrono le proprie traiettorie di classe e migrazione con una schiettezza che sorprenderà anche le lettrici e i lettori a loro più affezionati. Riflettendo apertamente sui «confini generazionali, strategici e di genere», scrive Paul Gilroy nella prefazione, queste pagine tracciano oggi «un esempio pratico e pedagogico» per sfuggire all’alternativa tra il narcisismo dei social network e il grigiore dell’accademia.

bell hooks (1952-2021), pensatrice femminista statunitense, è stata tra le prime teoriche dell’intreccio tra genere, razza e classe. Tra i testi tradotti in italiano, per Tamu sono disponibili Elogio del margine/Scrivere al buio (con Maria Nadotti, 2020), Il femminismo è per tutti. Una politica appassionata (2021), Da che parte stiamo: la classe conta (2022), Non sono una donna, io. Donne nere e femminismo (2023).

Stuart Hall (1932-2014) è stato un sociologo giamaicano. Trasferitosi nel Regno Unito nel 1951, è noto per aver diretto il Centre for Contemporary Cultural Studies di Birmingham. In italiano sono stati pubblicati alcuni suoi testi: Il soggetto e la differenza (Meltemi, 2006), Politiche del quotidiano (Il Saggiatore, 2006), Cultura, razza, potere (ombre corte, 2015) e il libro-intervista La cultura e il potere (con Miguel Mellino, Meltemi, 2007).

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