Noi

Nelle parole di Vecchioni e in quelle di Scurati, nella performance di Benigni, passando per le Nuove indicazioni 2025 per la scuola, emerge un identitarismo prepotente, sembra che l’appartenenza identitaria sia l’unico strumento che possa dare sicurezza e forza all’Occidente, perdendo così l’uso del pensiero critico, della capacità di leggere la complessità del passato e del presente.
Ma eurocentrismo, occidentalismo, italocentrismo sono davvero diventati valori positivi?
La redazione di Quando suona la campanella si interroga: «E “noi”, quelli con la “n” minuscola, che non si sentono dentro quel recinto di italocentrismo, Occidente dominante, presuntuoso europeismo bellicista, noi, avremo la forza di difendere i principi di giustizia, uguaglianza, pace come cittadini del mondo?»
Noi invitiamo allo studio della mitica
Carta di Peters. La sua logica anticoloniale dà al Sud del mondo la stessa importanza del Nord, nel rispetto delle proporzioni anche se deforma le superfici. (leggete anche questo articolo di Paolo Cacciari: La liberazione dei mappamondi)

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