Anpi Valle Elvo e Serra sfrattato dal Comune di Occhieppo Superiore… Vergogna!

Chiediamo ospitalità per chiarire ai cittadini che ci leggeranno e ai soci Anpi Valle Elvo e Serra il motivo del mancato rinnovo della sede a Villa Musso dataci in comodato d’uso dal  Comune di Occhieppo Superiore e approfittiamo di questo articolo per comunicare che siamo alla ricerca di un luogo idoneo per riunioni e per organizzare incontri con i cittadini.

Il contratto di comodato è scaduto da alcuni anni, durante i quali non abbiamo mai ricevuto alcuna richiesta né di rilascio del locale né di comunicazioni delle condizioni che il sindaco indica ora come presupposto necessario per il rinnovo del contratto.

Al contrario abbiamo più volte contattato informalmente il Comune sulla possibilità di rinnovo, ottenendo risposte tranquillizzanti. Nella primavera scorsa, a una nostra ulteriore richiesta, il sindaco ci confermò verbalmente che non ci sarebbero stati problemi a rinnovare il contratto e ci indicò l’iter burocratico e gli interlocutori per la richiesta e la formalizzazione del relativo atto. I tempi si sono poi dilatati in quanto a giugno 2024 ci furono le elezioni comunali – rivinte dal sindaco uscente – poi fu necessaria la nomina del segretario comunale deputato, ci venne detto, alla stipula dell’atto.

Finalmente nel mese di ottobre ci fu confermato che la “l’Amministrazione si era dichiarata favorevole alla firma di un nuovo contratto”. 

Ci venne chiesto di “conoscere quali iniziative l’associazione intendesse porre in essere per il territorio e la popolazione nei prossimi anni” e di dettagliarne un paio previste per il 2025. 

Decidemmo di dare ampia e documentata risposta, in particolare indicando nell’immediato la presentazione di un libro sulla Resistenza di uno scrittore biellese e la mostra sulla Repubblica dell’Ossola che avrebbero dovuto svolgersi presso Villa Mossa. Comunicammo inoltre la nostra intenzione di rendere maggiormente fruibile la sala mettendo a disposizione la nostra ricca e interessante biblioteca che contiene titoli di carattere storico/politico ormai introvabili, nonché approfondire ricerche storiche sulla lotta di liberazione nella Valle dell’Elvo.

Per motivare il rifiuto di rinnovare il contratto il Sindaco cita una deliberazione della Corte dei Conti del Veneto, che imporrebbe ai comuni di esercitare il comodato gratuito solo qualora sia “perseguito un effettivo interesse pubblico equivalente all’attività concretamente svolta dal soggetto utilizzatore dei beni” e il Sindaco conclude che, poiché non avremmo svolto azioni “concrete per valorizzare il territorio” non siamo degni di ri-ottenere l’uso del locale.

Premesso che la delibera di cui sopra riguardava il caso di un medico che usufruiva di un locale pubblico anche per l’esercizio della professione privatamente e che il contratto nella forma del comodato ci fu a suo tempo proposto – generosamente – dal comune e che non ci è mai stata proposta una soluzione alternativa che avremmo senz’altro valutato, forse i responsabili del comune stesso sono abituati alla concretezza dell’amministrazione e forse poco avvezzi a misurare il merito in base a criteri più effimeri da quel punto di vista, come il merito morale e politico della tutela della memoria valoriale della resistenza – come peraltro correttamente sottolineato dal presidente provinciale Avv. Chiorino nella risposta inviata all’amministrazione – non valutabile secondo noi solo in termini numerici .

Forse il Sindaco non ha avuto modo di rilevare l’attività svolta dalla sezione Valle Elvo e Serra (dedicata tra l’altro a  Pietro Secchia, Occhieppese S.), che sempre si è dedicata a promuovere i valori della lotta di liberazione con iniziative, convegni, presentazione di libri, a Occhieppo Superiore come in altri luoghi del Biellese, senza dimenticare in particolare l’organizzazione della Festa della Liberazione, una delle più partecipate e importanti del Biellese come il 25 aprile a Lace.

Il Sindaco Ramella sa perfettamente che i valori che l’Anpi Valle Elvo e Serra “Pietro Secchia” esprime sono sempre ben allineati a quelli espressi dalla Costituzione nata dalla resistenza e che si è sempre battuta per il suo rispetto e il suo esercizio. 

Ecco noi pensavamo, e lo pensiamo anche ora, che l’interesse pubblico della nostra associazione sia stato effettivamente perseguito e sia stato superiore a quello meramente economico. E che la decisione del sindaco sia una notevole perdita culturale per il Comune di Occhieppo Superiore.

Ringraziamo comunque per la sede, dataci in comodato d’uso per gli anni passati.

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