Il regista maliano è morto a 84 anni. Domani avrebbe dovuto presiedere a Ouagadougou la 29° adizione del Festival del lungometraggio di finzione.
Una voce dell’Africa resistente. Condizione femminile, conflitti generazionali e lotta di classe sono i grandi temi del suo cinema.
Souleymane Cissé era nato a Bamako nel 1940. Nel 1974, dopo aver studiato cinema a Mosca, realizza il suo primo lungometraggio “Den muso” (La ragazza) in lingua bambara; seguono nel 1978 “Baara” (Lavoro) e nel 1982 “Finyé” (Il vento). Nel 1987 “Yeelen” (La luce) vince il Premio della giuria al Festival di Cannes e nel 1995 un altro capolavoro “Waati”. Poi ancora “Min Ye” nel 2009, il documentario “O Sembene” nel 2013 e l’ultima sua fatica “O Ka” nel 2015. Nel 2023 ricevette la Carrosse d’ore alla Quinzaine des cinéastes di Cannes.
Un cineasta e intellettuale immenso. Qui un articolo di GIuseppe Gariazzo apparso su il manifesto
E’ morto Souleymane Cissé
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