La valanga …di Bifo

Quando su una montagna sta per formarsi una valanga c’è forse la possibilità di evitare che questa scenda verso il villaggio che sta laggiù nella valle. Ma quando la valanga si è messa in moto e scende veloce lungo il pendio, è inutile mettersi in mezzo per cercare di fermarla, la sola cosa che si può fare è fuggire in fretta, e prepararsi al dopo.

Il villaggio è perduto, e se si sopravvive si dovrà costruirne un altro. Mi pare che questa sia la situazione attuale. La democrazia liberale è morta, le difese di un tempo non sono più in grado di resistere alla forza della valanga ultra-reazionaria che sta rotolando lungo il pendio. La grande deportazione promessa da Donald Trump, la creazione di campi di concentramento per migranti tutt’intorno al bacino mediterraneo. Le leggi securitarie. La liquidazione del sistema pubblico di sanità e di educazione. La precarizzazione di tutta la forza lavoro e l’instaurazione di sacche di lavoro schiavistico in tutte le filiere produttive. Queste sono le linee di trasformazione che la valanga promette di provocare.

È molto probabile che l’eccesso di sicurezza e l’arroganza facciano degli scherzi imprevisti e che il gruppo di mafiosi che occupa la Casa Bianca si trovi presto costretto a fare i conti con la sua nemesi.

Entro il mese di febbraio vedremo anche come si concludono le elezioni tedesche: una vittoria di Merz significherebbe non solo che il nazismo è dominante di nuovo in Germania, ma che l’intero continente ha scelto il razzismo, la deportazione.

Il cuore del sistema iper-coloniale – gli Stati Uniti e l’Europa – è in preda a una frenesia che può provocare anche atti suicidi. Ma d’altra parte l’esperienza dell’ultimo secolo insegna che il nazionalismo accumula energie distruttive che tendono a provocare la tragedia.

Da questa esplosione di demenza senile della razza bianca può venire la catastrofe definitiva della civiltà umana. Ma potrebbe invece derivarne il crollo del dominio bianco sul mondo.

La società non può fermare la valanga, ma può trovare i modi per sopravvivere, e prepararsi al dopo. Quel che resta da fare è moltiplicare i punti di fuga, e i ripari nei quali sopravvivere durante la tempesta. Disertare, e immaginare forme di vita frugale, in un nuovo orizzonte di felicità per il momento inimmaginabile.

Franco Berardi Bifo, Comune, 6 febbraio 2025

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