Claudio Vercelli, su il manifesto, ci guida attraverso un percorso editoriale che, muovendo dall’irrinuciabile categoria di antisemitismo, ci porta a scoprire le diverse manipolazioni alle quali è sottoposta. Fino al rischio dell’anestetizzazione politica del passato nel momento in cui da vittime si passa al vittimismo. Pericolo che cresce con le democrazie autoritarie, per le quali semplificazioni culturali, nazionalismi e propaganda diventano strumenti per tacitari “le voci dissidenti” e “narcotizzare” la società in un generalizzato conformismo.