Decrescita digitale nell’era dell’intelligenza artificiale …di Stefano Puglia e Davide Lamanna

La più popolare forma di Intelligenza Artificiale (I.A.) attuale è rappresentata da potenti strumenti di statistica computazionale che, pur essendo privi di qualsiasi capacità di ragionamento generale causale di tipo umano, imitano in modo assai efficace abilità complesse ritenute di pertinenza del nostro intelletto. Esiste grande incertezza riguardo ai benefici ed ai rischi d’impiego di tali strumenti e delle loro evoluzioni future. Nonostante tutto, l’I.A. più diffusa oggi rafforza il potere del capitalismo digitale neoliberista che l’ha partorita e che continua a investire in modo consistente nel suo sviluppo. Può una filosofia di decrescita moderna aiutare a riconcettualizzare e perseguire un nuovo futuro tecnologicamente consapevole? È possibile usare la decrescita per immaginare visioni antagoniste rispetto agli usi e agli impatti dell’attuale I.A. statistica e di ogni tecnologia sofisticata ad essa correlata presente e futura?

In questo saggio – pubblicato sui Quaderni della decrescita – vengono proposte due riflessioni in merito. Una più concreta, orientata a favorire soluzioni “intelligenti collettive” che, usando tecnologie libere ed aperte, abilitino servizi su bassa scala, lontani dai profitti globali e vantaggiosi per comunità locali. L’altra, contenente una provocazione utopistica propedeutica ad una progressiva transizione verso un futuro tecnologicamente più informato, equilibrato e consapevole


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