Il sistema concentrazionario dal nazismo alla democrazia autoritaria

Fare chiacchiere sulla “cittadinanza” non è parlare di migranti.
Quando ne muoiono centinaia in mare e sulla rotta balcanica, vengono pestati e violentati nei campi libici e tunisini, imprigionati nei CPR e nei
campi di concentramento italiani… è di questo che si deve parlare se si vuole affrontare la questione migranti e quella dei diritti della persona.
C’è ipocrisia, opportunismo nelle forze politiche che non hanno il coraggio di abolire il reato di
immigrazione clandestina e affrontare il tema delle migrazioni.
Di seguito un comunicato dell’associazione di volontariato
Arci Solidarietà Ciclofficina Thomas Sankara, che non intende fermarsi alle “buone pratiche” ma vuole anche “fare politica”.

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A Porto Empedocle c’è un hotspot, “centro attrezzato per il primo soccorso, identificazione e accoglienza dei migranti che sbarcano presso Porto Empedocle”. Una prigione a tempo per migranti clandestini (ormai lo sono tutti!) prima che chiedano asilo.
Ma da oggi ci sono sei migranti tunisini che hanno chiesto asilo e sono rinchiusi in attesa delle pratiche di convalida o respingimento.

Il Governo ha cambiato le leggi spostando la linea di confine all’intera provincia di Agrigento! E’ legittimo?
Ora le richieste d’asilo si scontano in prigione, in campi di concentramento. Questa è la prova generale per i campi di concentramento che si apriranno in Albania
L’ONU invece di considerarli illegittimi, poiché ledono il principio internazionale del diritto d’asilo, ne garantirà, con l’Unhcr, la corretta gestione dal punto di vista dei diritti umani (vergogna!)

L’opposizione tace, non a causa della pausa estiva ma per indifferenza o manifesta complicità (governo Conte e accordi Minniti insegnano).
Lo Stato decide quali sono i “paesi sicuri” e dopo le pratiche burocratiche ci sarà l’espulsione. Ma senza accordi bilaterali l’espulsione non si può effettuare così lo Stato crea clandestini, persone in fuga, prima imprigionate, poi disperate e ricattabili.

Arci Solidarietà Ciclofficina Thomas Sankara

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