La costruzione di fake news ha fatto un salto di qualità. Oggi sui social lo scontro politico si serve dell’intelligenza artificiale. Così nascono le deepfake: le immagini, i filmati, le voci si fanno più convincenti, non necessariamente più credibili ma certamente più apprezzabili. Girano rapidamente nel web ed è irrilevante che siano dei falsi: piacciono, le visualizzazione si moltiplicano e condizionano il consenso politico.
In un breve saggio, apparso su il manifesto, ne scrivono Raluca Besliu e Monica Pelliccia.