3 suicidi in due giorni, 47 dall’inizio dell’anno, 12 solo nel mese di giugno, nel quale si è uccisa una persona detenuta ogni due giorni e mezzo. Se il dato fosse questo, a fine anno avremo circa 100 suicidi, superando il dato degli 85 avvenuti nel 2022. Va tenuto conto che quell’anno, proprio l’estate, fu un periodo drammatico, quando nel solo mese di agosto se ne contarono 17.
Quella dei suicidi è una conta drammatica. Già nei giorni scorsi avevamo lanciato l’allarme, indicando in questa una vera e propria emergenza nazionale e chiedendo provvedimenti immediati da parte del Governo e del Parlamento. Che torniamo a chiedere ancora una volta, proprio in vista dei mesi estivi, quelli dove le attività scolastiche chiudono, quelle di volontariato si rarefanno e le persone detenute restano più sole e le loro giornate diventano piene di apatia e noia, che portano disperazione. Disperazione e solitudine che sono un volano per gli episodi più estremi.
Per questo chiediamo dodici provvedimenti urgenti, alcuni dei quali possono essere inseriti già all’interno del, finora solo annunciato, decreto carceri che il Ministro della Giustizia Nordio vorrebbe portare in discussione in Consiglio dei ministri:
1. ritirare il pacchetto sicurezza (in via di approvazione) che introduce molte nuove fattispecie di reato, tra cui quello di rivolta penitenziaria (che sanziona fino a otto anni anche tre persone che con resistenza passiva e non violenta disobbediscono a un ordine dell’autorità) e che vuole far scontare in carcere la pena alle donne in stato di gravidanza o con un bimbo sotto 1 anno. Punendo anche le proteste non violente alle persone detenute non rimarrà che il proprio corpo per attirare l’attenzione sulle tante carenze del sistema penitenziario (con un presumibile aumento di atti di autolesionismo e suicidi);
2. aumentare a 75 giorni la liberazione anticipata per semestre velocizzando le procedure;
3. approvare misure che consentano telefonate quotidiane;
4. dotare tutte le celle di tutti gli istituti di ventilatori o aria condizionata e frigoriferi, quanto meno di sezione;
5. ritornare dal sistema a celle chiuse a celle aperte durante il giorno;
6. modernizzare la vita penitenziaria attraverso la possibilità di collegarsi, con le dovute cautele, alla rete;
7. assumere 1000 giovani mediatori culturali e 1000 giovani educatori e assistenti sociali; anche la polizia penitenziaria ha bisogno di un supporto, non potendosi sostituire a queste figure professionali;
8. favorire la presenza del volontariato nei mesi di luglio e agosto riempiendo in queste settimane di vita le carceri;
9. moltiplicare la presenza di psichiatri, etno-psichiatri e medici;
10. chiedere ai direttori di convocare consigli di disciplina allargati e chiedere l’applicazione di misure alternative come premi;
11. prevedere che si possa entrare in carcere solo se è assicurato lo spazio vitale;
12. far trascorrere la notte ai semiliberi fuori dal carcere.
Antigone, 29 giugno 20243