[…] Ad ora, purtroppo, la proliferazione dell’ordigno termonucleare e l’accelerata diffusione della Intelligenza Artificiale (IA) caratterizzano e mettono a fuoco il passaggio ad un’era in cui la sopravvivenza biologica del vivente e il libero arbitrio dell’umano vengono nuovamente posti a rischio dalla disponibilità di enormi densità energetiche, create artificialmente in funzione di un potere incontrollabile e divorante, oscurando quanto avvenuto ad Hiroshima e Nagasaki ed in contrapposizione con i processi di energia minima che caratterizzano il mondo naturale. Un sistema, quello naturale, che si autoriproduce e si conserva, generazione dopo generazione da milioni di anni.
In continuità con le sfide che l’umanità dai primi del secolo scorso aveva affrontato e indagato con le bizzarrie del comportamento dell’infinitamente piccolo (particelle subatomiche sottoposte a campi di forza prima inimmaginabili), ora ci si sta spingendo a scoprire come l’applicazione del calcolo a numeri immensamente grandi di dati (la sostanza dell’Intelligenza Artificiale) possa costituire una risorsa per l’automazione dei processi produttivi, la riparazione di quelli biologici e, soprattutto, la previsione dei comportamenti e sociali futuri di contendenti in competizione, anziché in cooperazione. La matematizzazione del contenuto dell’universo intero è un tentativo pericolosamente in atto, in cui spazio, tempo e causalità sarebbero modellati da algoritmi potentissimi che operano su data center stipatissimi, con un impiego incalcolabile di energia elettrica di alimentazione e con la presunzione di descrivere e gestire la permanenza – ovvero la rappresentazione stabile – degli oggetti sotto osservazione e controllo continuo.
L’attuale passaggio d’era – se non monitorato o, addirittura in alcuni aspetti, neutralizzato – richiederebbero un tale dispendio energetico da avvicinarci al collasso della biosfera.
da alternative per il socialismo, n.72, p.75