È stata ufficializzata ieri a Roma la nascita del Freedom of Movement Solidarity Network, una rete di presidi impegnati nel supporto concreto alle persone migranti che attraversano i confini italiani ed europei. Presso la sala dell’Associazione Stampa Estera, i/le rappresentantə di diverse organizzazioni di mare e di terra hanno illustrato il progetto e il manifesto costitutivo della Rete.
L’obiettivo, si legge nel “Manifesto sulla Libertà di Movimento” – carta fondativa del Network -, è quello di «salvaguardare il cammino delle persone in cammino provando a ridurre la dimensione di insicurezza che caratterizza il viaggio migratorio, in terra e in mare, ai confini esterni e in quelli interni, alle frontiere visibili e invisibili» e di costruire passaggi sicuri.
Per raggiungere questo obiettivo la Rete si impegna a unire «le risorse umane e materiali che fanno capo a ciascun presidio» in modo da veicolare «attenzione e impegno presso gli snodi di volta in volta più in sofferenza», superando ogni logica autoreferenziale.
Durante la conferenza stampa gli attivisti e le attiviste hanno sottolineato come molte delle persone che attraversano i confini italiani lo fanno con il solo scopo di raggiungere un’altra meta, ma come la dimensione del transito sia misconosciuta nella narrativa comune e imperante sul fenomeno migratorio.
La Rete rivendica la libertà di movimento, come diritto universale e «veicolo e strumento di autodeterminazione di ogni persona».
Con la propria presenza sul territorio i presidi della Rete applicano una pratica di disobbedienza civile quotidiana, in opposizione alle politiche securitarie e mortifere dei governi italiani ed europei.
Nei prossimi mesi la Rete vuole diventare ancora più capillare ed è già pronta ad assumere una vocazione internazionale, con un incontro che si terrà a Rebbio, un quartiere di Como, il 29 e il 30 giugno.
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