A metà gennaio, in una discussione nello staff del Fondo monetario internazionale, si è spiegato che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale renderà superflua la metà dei posti di lavoro esistenti. Per il capitalismo della globalizzazione c’è dunque una gran parte dell’umanità che non è necessaria, anzi è di troppo.
La guerra ai migranti si alimenterà presto di altri immensi esodi. È una delle facce più atroci di quella che nel 1999 gli zapatisti hanno chiamato Quarta guerra mondiale. La combattono le classi dominanti e gli Stati nazionali impegnati a proteggerne gli interessi contro le persone povere e quelle migranti. È la legge della nuova frontiera.
Ci sono anche interi popoli, però, che occupano terre che servono ad altro e ad altri: è il caso dei Palestinesi, degli indigeni della Patagonia, dei Curdi del cantone di Afrin e di molti altri. Quelli vengono deportati o spinti a forza nei campi profughi, oppure rinchiusi in molti e diversi tipi di prigione a cielo aperto. Devono sparire alla vista, per ora.
Raúl Zibechi ci parla di questo, con alcuni approfondimenti, in un articolo apparso su Comune-Info.