Suicidi, rivolte, percosse, morte.
Questo sono i Cpr (Centri di Permanenza per il Rimpatrio), luoghi della disperazione.
Qui le persone migranti, senza permesso di soggiorno, perdono tutti i diritti, private della libertà senza aver commesso alcun reato.
Segregate, umiliate, abbandonate in attesa di essere espulse (espulsioni che avvengono per meno del 50% di loro), poi rilasciate e ancora rinchiuse, perché senza permesso di soggiorno.
La gestione dei CPR è affidata a imprese private, spesso cooperative, che risparmiano per fare cassa. Così lasciano gli immigrati senza assistenza medica e legale, senza mediatori culturali, dando loro cibo scadente, facendoli vivere nella sporcizia, nell’abbandono.
Luoghi dell’illegalità e della disperazione.
No ai Campi di concentramento!
Denunciamo le imprese private per le inadempienze nella gestione dei CPR; rendiamo la loro gestione impossibile, affinché siano costrette ad abbandonare l’attività e siano scoraggiate in futuro a partecipare a gare d’appalto. Facciamolo!
Denunciamo le Prefetture e il Ministero dell’Interno per la mancata sorveglianza sulle imprese e il mancato controllo sulla gestione e funzionamento dei CPR. Facciamolo!