La guerra in Ucraina non interessa più buona parte dei grandi media. Intanto si registra una fuga in massa dei giovani ucraini chiamati alle armi. L’esercito li “preleva” casa per casa. Quando li ferma alla frontiera con la Polonia e li costringe all’arruolamento sembra crollare, dopo due anni di guerra alimentata dalle armi occidentali, la retorica della “resistenza di popolo” all’invasore russo e quella della “controffensiva fino alla vittoria”, prodotte dal governo ucraino sostenute dall’Europa e rilanciate acriticamente dalla maggior parte dei media italiani.
Malgrado la propaganda identitaria voglia convincerci che in guerra uccidere uomini, donne e bambini non è omicidio ma un atto di eroismo patriottico, la ribellione contro l’arruolamento riguarda anche tanti giovani russi e israeliani e deve riguardare anche noi. Obbiettiamo alla guerra!
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