Ciechi dinanzi ai presagi: crisi demografica, nel 2050 avremo quasi 8 milioni di persone in età lavorativa in meno.
Intrappolati nel mercato dell’emotività: per l’80% degli italiani il paese è in declino, per il 69% più danni che benefici dalla globalizzazione, e adesso il 60% ha paura che scoppierà una guerra mondiale e secondo il 50% non saremo in grado di difenderci militarmente.
Ripiegati nel tempo dei desideri minori: non più alla conquista dell’agiatezza, ma alla ricerca di uno spicchio di benessere quotidiano.
L’economia dopo la fine dell’espansione monetaria? record di occupati, ma crescita in rallentamento.
Intanto monta l’onda delle rivendicazioni dei diritti civili individuali e delle nuove famiglie (è favorevole all’eutanasia il 74% dei cittadini). e nella siderale incomunicabilità generazionale va in scena il dissenso senza conflitto dei giovani, esuli in fuga (sono più di 36.000 gli expat di 18-34 anni solo nell’ultimo anno).
Di seguito due sintesi. Una generale introduttiva e l’altra sulla società italiana. Qui il link per accedere al rapporto: Censis. Rapporto annuale sulla situazione sociale del paese-2023