Forse l’ostacolo maggiore sta proprio nel non riuscire a concepire la convivenza se non nella forma di uno o più Stati. Sembra si voglia rinunciare all’ipotesi di una sua dissoluzione e non si voglia favorire una democrazia “dal basso” e confederale, che metta al centro i bisogni e le aspirazioni di ogni sua comunità.
Può sembrare un’utopia, ma bisogna cominciare a parlarne; e non solo a proposito di Israele e della Palestina. Il Rojava dimostra che è una strada percorribile.
Guido Viale prova a riflettere, su Comune-Info, e a suggerire un percorso possibile sul quale potremmo impegnarci tutti e tutte, invece di continuare a fare i “tifosi” fedeli all’idea di Stato, Patria e quant’altro.