Come stare da una parte?

Non siamo intervenuti sulla guerra e non intendiamo farlo: le questioni sono molte e complesse, si affrontano informati e con rigore, non vogliamo essere risucchiati in uno scontro ideologico tra tifosi un po’ idioti. Chi ha sfogliato le pagine del blog sa come la pensiamo. Ma alcune cose le possiamo dire.

Essere contro lo stato di Israele non significa essere antisemiti.
Stare con il popolo palestinese non significa essere con Hamas che abbiamo criticato.
Il dramma dell’olocausto non giustifica l’occupazione della Palestina, non giustifica l’apartheid nello stato di Israele.
La cultura aggressiva dell’Occidente, colonialista e razzista, è responsabile dell’Olocausto.
Non siamo antisemiti perché siamo laici e lontani da categorie ideologiche come etnia e identità nazionali.
Hamas è un esercito di “patrioti” e le lotte nazionali appartengono ad una storia ormai passata e finita.
Crediamo che lo scontro politico dovrebbe concentrarsi sull’urgenza di costruire “uno stato per due popoli” per salvare il popolo palestinese e la democrazia (oggi in pericolo) in Israele.

Il pensiero critico è figlio dell’intelligenza e della saggezza, questo noi perseguiamo.

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