Oggi, senza “sinistra” in Parlamento, con una “sinistra antagonista” marginale e contraddittoria nella società; con un sindacato subalterno e istituzionale; sotto un governo “armato”, neoliberista, nazionalista e autoritario, occorre sostenere e alimentare i conflitti, le lotte, le rivolte.
Senza discernere troppo, senza pretendere compiutezza o lungimiranza. Qualsiasi azione locale o nazionale (o transnazionale) capace di contrastare la deriva autoritaria o il dissesto del territorio o la flessibilità del lavoro e i bassi salari o le privatizzazioni e l’inadeguatezza dei servizi pubblici e capace di favorire le libertà d’opinione e quelle personali; insomma, tutte le azioni di critica e contrasto al tempo presente degli “stupri”, con il suo carico di ingiustizie e iniquità, di disagio sociale, di semplificazioni e disinformazioni, devono essere appoggiate, sostenute, accompagnate, senza cautele, senza limitazioni per favorirne la radicalità.
Dentro la Comunità Europea che obbliga i suoi membri a politiche economiche neoliberiste, che fa accordi strategici con dittatori e golpisti e finanzia campi di concentramento per fermare i migranti, abbiamo il diritto di disobbedire alle leggi e l’obbligo politico di sovvertire un ordine che ha scelto le politiche autoritarie e concentrazioniste.
Questo non è il tempo delle compatibilità politiche, del dialogo con le Istituzioni.
Questo è il tempo di dare spazio alla ripresa, lenta ma necessaria, della politica dal basso, senza illusioni o aspettative.
Questo è il tempo dell’autorganizzazione.
Questo è il tempo delle analisi e dell’inchiesta.
Questo è il tempo della resistenza al “governo armato”, della disobbedienza alle leggi ingiuste, delle rivolte per la redistribuzione del reddito, del sabotaggio, della diserzione dalla patria.
![](https://lacittadisotto.org/wp-content/uploads/2023/05/Immagine2.png)
Sono molto vicino sia alla tua analisi e proposte in merito evidentemente pero la condizione di vita delle persone non è cosi pessima da indurre a una ribellione salvo in alcuni casi(vedi Napoli)Nel frattempo cosa fare? aspettare? Ciao Oreste
urliamo,certo.
Propongo una visione da una prospettiva opposta e volutamente provocatoria. Così, tanto per riflettere.
“Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo.”
(Dal film Matrix del 1999)