Il governo vuole riformare la legge 185 che regolamenta le esportazioni di sistemi di armi.
Nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per il 3 agosto, alle 18 c’è un disegno di legge che rivede le norme sull’esportazione di armi. La nota recita: «Modifiche alla legge 9 luglio 1990, n, 185, recante nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento (Affari esteri e Cooperazione internazionale)».
Nella bozza si parla di istituire presso la Presidenza del Consiglio un Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento (Cisd), come trent’anni fa prima della Legge 185, che verrebbe presieduto dal Capo del Governo e composta dai ministri degli Esteri, dell’Interno, della Difesa, dell’Economia e del Made in Italy. Sarà compito del Cisd formulare gli indirizzi generali per l’applicazione della legge e delle politiche di scambio nel settore della difesa.
L’attuale agenzia preposta l’Uama perderebbe così qualsiasi funzione e le scelte di indirizzo sarebbero esclusivamente del Governo.
E’ chiaro che l’obiettivo è favorire e incrementare l’esportazione di armi, liberando il Governo da qualsiasi forma controllo.