La protezione umanitaria in Europa

Il 20 giugno era la Giornata mondiale del rifugiato. Per quell’occasione la Fondazione ISMU ETS (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) ha scritto un comunicato nel quale illustrava in modo particolareggiato la situazione della protezione umanitaria in Europa.

Di fronte ad un netto aumento delle richieste di protezione l’Europa fa accordi con dittatori e golpisti per finanziare strumenti di dissuasione all’immigrazione. Rafforzamento tecnologico dei confini, sistemi armati, campi di concentramento sono gli strumenti che l’Europa finanzia nei paesi del nord Africa.
Contro qualsiasi legge internazionale l’ex continente della democrazia delega i respingimenti a paesi terzi, inventa nuovi elenchi di “paesi sicuri”, dove in realtà sono in corso autentiche “caccia al negro” e si fanno morire i migranti nel deserto. Così l’Europa si sottrae dal dovere sancito dalle leggi internazionali di accogliere chi fugge dalle guerre, dalle dittature, dalla fame.

E’ finita un epoca: l’Europa non è più la “culla della democrazia”, non è più la terra del diritto, ha cessato di essere la terra delle libertà.

La protezione umanitaria in Europa

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