In questa seconda parte del testo che Rossana De Simone ha scritto per Effimera , l’autrice si concentra sulla descrizione puntuale degli affari legati all’industria delle armi che coinvolgono i vertici del governo italiano, a partire dal ministero della Difesa. Con un ben costruito sistema di discorsi pubblici e mediatici svuotati da verità, che confondono l’opinione pubblica riguardo le decisioni prese, si deve “passare dalle missioni di pace (neologismo da superare) a quelle di guerra (di fatto)”. Le spese militari permettono al ministero della Difesa di finanziare programmi prima che siano testati e valutati e difficilmente utilizzati per la difesa (si veda il ruolo di Leonardo Spa, anche attraverso una serie di società controllate) ma che vengono soprattutto confermati nella loro attività di divoratori di denaro pubblico. Nel frattempo, l’apparato militare nella sua complessità, “realizza professionalità e dispositivi di controllo e repressione nei confronti di tutto ciò che esprime un dissenso verso un potere totalizzante”.