Sulla costa romagnola va tutto bene. Deve andare bene, mica può saltare la stagione!
Il post-alluvione sta dando nuovo impulso alle lotte ambientali già presenti nella regione – tra occupazioni, volantinaggi, accampamenti, spentolate, biciclettate, trekking urbani, assemblee popolari, festival… che non fanno notizia -, a cominciare da quella contro l’Allargamento (fino a 18 diciotto corsie!) della tangenziale di Bologna e dell’Autostrada A14 (il cosiddetto «Passante»). Ovviamente per preparare quelle corsie si distruggono boschi urbani e stradali (poco importa se per ciò che è accaduto qualche giorno fa i disboscamenti siano stati una delle cause di distruzione degli argini).
I movimenti di lotta su ambiente e clima si allargano ovunque in Europa, qui da noi – ma anche in Germania – il pugno di ferro ha colpito soprattutto Ultima Generazione. In Francia a essere prese di mira sono le attiviste e gli attivisti di Les Soulèvements de la terre, che si oppongono alla realizzazione di megabacini di stoccaggio idrico…
La militarizzazione del territorio è diventata la risposta degli Stati, indipendentemente dal colore politico dei governi.
Qui un articolo di Wu Ming apparso su Giap