“La tecnologia algoritmica è al servizio del just-in-time. L’azienda declina questo modo di produzione nei termini di una promessa: consegnare qualsiasi merce in 24 ore a casa nostra. Le lotte svelano il ruolo delle persone che il capitale nasconde. Smontano i miti della Silicon Valley che servono a rendere subalterna la forza lavoro e a giustificare la precarietà”
Con Il magazzino. Lavoro e macchine ad Amazon (Codice edizioni, pp. 245, euro 22) Alessandro Delfanti ha realizzato un’inchiesta importante che porta alla luce i rapporti sociali celati dietro il logo sorridente della mega-azienda di Jeff Bezos. Lo ha incontrato in Italia, di ritorno da Toronto in Canada dove insegna all’università Roberto Ciccarelli.
Qui l’intervista apparsa su il manifesto del 21 aprile.