La “pedemontana piemontese” verrà mai realizzata?

Il collegamento autostradale tra l’A4 e l’A26, la cosiddetta “pedemontana piemontese”, non verrà mai realizzato.

Tale “bretella” lunga circa 40 km era stata inserita da Berlusconi tra le opere della Legge Obiettivo del 2001, ovvero opere ritenute “strategiche” e “prioritarie”, da approvare con procedure più semplificate.
Al momento è stato approvato solo il tratto tra Ghemme e Masserano, di 14,9 km, il 35% sul totale della bretella.
I costi per realizzare tale “mini opera” sono però saliti in un solo anno dell’80%, da 214 a 384 milioni di euro. Il costo per chilometro passa da 14,3 a 25,7 milioni di euro.
In un paese serio tale aumento nei costi avrebbe indotto ad una nuova analisi del rapporto costi/benefici, considerato anche che tale tratto e tipologia stradale non consentiranno quella funzione di “bretella” tra le due autostrade, motivo dell’inserimento di quest’opera tra quelle della L. Obiettivo. I transiti saranno dunque assai contenuti e scarsa sarà la domanda di percorrenza intercettabile.

Nella seduta del 27 dicembre 2022 il CIPESS ha approvato l’”Atto aggiuntivo al Contratto di programma 2016-2020” tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ANAS dove è ricompreso il tratto di pedemontana Ghemme-Masserano. Ora occorre attendere la pubblicazione della delibera (di norma qualche mese) per meglio valutare i dettagli (il diavolo è nei dettagli). L’eccessivo entusiasmo espresso da qualche politico locale potrebbe infatti risultare – come in passato – subito smentito.

L’ANAS stessa, concorde il Governo Draghi, deponeva pochi mesi fa per un rimando dell’opera, evidentemente non ritenuta prioritaria. L’attuale esecutivo pare abbia voluto andare in direzione opposta, ma occorre capire se siamo di fronte ad una scelta di facciata o ad una concreta volontà. Il Contratto di Programma 2016-2020 è infatti finanziato in più step annuali, dal 2023 al 2036 (comma 397 art. 1 L. 234-2021) e pesa sul territorio un’altra istanza di nuova grande arteria stradale, la Vercelli-Novara.

Nulla da stupirsi se questa opera, sostanzialmente inutile perché di scarsa rilevanza per i risultati viabilistici conseguibili e di forte impatto ambientale per il consumo di suolo, danno alla biodiversità, consumo di risorse, emissioni, ecc. sarà ancora, “pragmaticamente”, posticipata.

In questa direzione l’auspicio del Circolo Biellese di Legambiente: stop a nuove strade, si recuperi e si rendono efficienti la rete e il servizio ferroviario.

Legambiente Circolo Biellese “Tavo Burat”

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