Non ci piacciono le giornate commemorative, è un rituale che prende la forma del consumismo mediatico e della retorica. Ma la drammatica situazione degli infortuni sul lavoro ci obbliga a ricordare questa giornata: 6 dicembre, Giornata nazionale per il diritto alla salute e alla vita dei lavoratori.
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di settembre sono state 536.002, in aumento del 35,2% rispetto ai primi nove mesi del 2021.
L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese.
L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+37,5%), sia quelli extracomunitari (+26,3%) e comunitari (+21,8%). Dall’analisi dell’Inail per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce.
Gli infortuni sul lavoro con esito mortale denunciati all’Istituto entro lo scorso mese di settembre sono stati 790, 120 in meno rispetto ai 910 registrati nei primi nove mesi del 2021 (-13,2%). In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani, in aumento quelle dei comunitari e degli extracomunitari.
Le denunce di malattia professionale nei primi nove mesi sono state 43.933, in aumento di 3.463 casi (+8,6%) rispetto allo stesso periodo del 2021. Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
Questo è il quadro che ci spinge a ricordare questa giornata. E qui di seguito troviamo un appello importante delle Associazioni per salute e la sicurezza sul lavoro