Scopo della proprietà era provocare, dividere, allinearsi al nuovo corso governativo e vedere che effetto faceva. L’effetto è stato questo: l’assemblea dei lavoratori in piena domenica pomeriggio? Partecipata, serena e compatta. Da venerdì sera a lunedì mattina un’onda emozionale ha fatto vibrare tutte le nostre reti solidali.
Non abbiamo lanciato nessun appello di panico scomposto, ma un sereno: se potete, venite qui. Perché in questo incredibile gioco al logoramento, c’è anche il tentativo di farci fare la parte di quelli che gridano “al lupo, al lupo”, così che quando il lupo arriva, non ci crede più nessuno.
Le centinaia di persone riunite qua davanti in pieno lunedì mattina sono la punta di un iceberg che ne conta migliaia. Loro lo sanno. Ed è per questo che i camion non sono arrivati.
E la situazione, nella sua drammaticità è semplice: la lotta c’è perché il lavoro manca. Non manca il lavoro perché c’è la lotta. Non c’è un abbozzo di piano industriale, consorzio, accordo di sviluppo, forse linea di credito. E nessuno in tutto il paese, organo istituzionale o organizzazione sindacale, può sostenere il contrario. Legittimo ipotizzare di trovarci di fronte a una operazione “testa di legno” della stessa delocalizzazione. Non siamo noi a dover rispondere di condotte non chiare. La proprietà fa da tappo ad ogni ipotesi alternativa: rifiuta la governance pubblica, rifiuta la nostra richiesta di mettere a disposizione lo stabilimento. E contemporaneamente va verso la fine della liquidità.
La lotta per Gkn si gioca ai cancelli, nelle piazze ma anche nella capacità progettuale di mettere in campo forme di autoproduzione, mutualismo. La campagna per la fabbrica pubblica e socialmente integrata e la Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo (Aps Soms Insorgiamo) sono fondamentali. E siamo già in ritardo.
La partita è generale: non solo possiamo fermarli, ma mettere in moto un esperimento sociale collettivo che riesce a ricreare salario, diritto, lavoro per il benessere
generale e la pubblica utilità.
E se, infine, troveranno il modo di sotterrarci sotto il peso di rapporti di forza avversi, stanchezza e ipocrisie, saremo semi di germogli futuri.
Per preparare insieme il corteo studentesco del 18 novembre.
Il Collettivo di Fabbrica GKN sarà presente per rafforzare l’unione tra lotte studentesche e operaie: in un momento in cui la fabbrica sta subendo il peggior attacco degli ultimi 16 mesi, riteniamo fondamentale animare il processo di convergenze delle lotte operaie, ambientali, studentesche e transfemministe.