Finalmente, dopo due mesi e mezzo di carcere, anche Francesco, il terzo studente torinese arrestato dopo il corteo studentesco del 28 febbraio scorso, è stato posto agli arresti domiciliari, come era già avvenuto per Jacopo ed Emiliano. I loro arresti e le successive misure cautelari hanno avuto, grazie anche all’impegno di singoli e associazioni (prime fra tutte le “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”) una breve ma intensa notorietà mediatica. Si tratta di una vicenda che permette ancora una volta di ragionare sui dispositivi legati alla repressione giudiziaria e sulle modalità di utilizzo delle misure cautelari nei processi legati al conflitto sociale. Qui ancora un intervento prezioso dell’avvocato Claudio Novaro apparso sul blog volerelaluna