Un articolo di Jayati Ghosh, docente di Economia all’Università del Massachusetts, apparso su Social Europe del 23/5/2022, commentando i dati forniti dall’annuale rapporto Oxfam sulla disuguaglianza nel mondo ci aiuta a capire la natura antisociale e antidemocratica del “capitalismo della globalizzazione”. Ringraziamo la redazione di Sviluppo felice.
Ultimamente la ricchezza della Waltons è cresciuta di mezzo miliardo l’ora. Ogni anno il rapporto Oxfam sulla disuguaglianza nel mondo mostra l’abisso crescente che rende distopiche le nostre società e impraticabili le nostre politiche. Da qualche anno i dati sono peggiorati ancor più, prima per la pandemia e poi per l’inflazione generata dalla guerra in Ucraina, che ha distrutto … il potere d’acquisto di gran parte della popolazione mondiale.
Almeno altri 240 milioni di persone tendono a cadere nella povertà estrema. Ma nello stesso periodo la ricchezza dei miliardari è cresciuta del 42%; più che nei 23 anni precedenti. Così i 10 individui più ricchi posseggono di più del 40% dell’umanità. … L’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, ha accresciuto la sua ricchezza di quasi 7 volte dal 2019. … Lui e i suoi simili sono occupati a distruggere il mondo attraverso le emissioni di CO2 dei loro consumi cospicui.
Ma, nel Rapporto Oxfam, ancora più importante di questi dati sconvolgenti riguarda le crescenti fortune di alcune grandi multinazionali in questo tempo di disgrazie globali. C’è un legame diretto con l’inflazione che sta sconquassando il mondo; e sembra legato più ai profitti di queste compagnie e alla speculazione finanziaria che a scarsità di risorse.
Secondo l’Economic Policy Institute, nei soli USA l’inflazione fra aprile-giugno 2020 e ottobre-dicembre 2021fu dovuta per il 54% a questi profitti e solo 8% derivava dal costo del lavoro. Nei 3 decenni precedenti, l’aumento del costo del lavoro causò invece il 62% dell’inflazione e quello dei profitti ne causò l’11%. …
Oggi gli aumenti maggiori di profitto sono nei settori alimentare, farmaceutico e dell’energia. Ad es. la ricchezza dei miliardari che controllano l’agribusiness è cresciuta nell’insieme di 382 miliardi di $ (+ 45%) negli ultimi due anni, creando 62 nuovi miliardari (Oxfam). Durante la pandemia, la famiglia che possiede gran parte di Cargill (la compagnia che controlla oltre il 70% del mercato globale agricolo) ha accresciuto la sua ricchezza del 65% dal 2020 (circa 20 milioni di $ al dì). La famiglia Walton, che possiede circa metà delle azioni di Walmart, ha accresciuto la ricchezza di mezzo miliardo di $ all’ora. L’anno scorso la compagnia ha speso 16 miliardi in dividendi a riacquisto delle proprie azioni, mentre riduceva i posti di lavoro e i pagamenti ai coltivatori.
Il prezzo del petrolio si prevede che quest’anno aumenterà del 50%, ma durante la pandemia i margini di profitto del settore sono raddoppiati. …
I profitti osceni di Big Pharma, a causa soprattutto dei vaccini antiCovid (che le ditte si rifiutano di dare ai paesi più poveri) sono cresciuti ancora di più … “Moderna”, che ha ricevuto sussidi pubblici per produrre il vaccino basato sul RNA, controlla il 70% dei profitti lordi. Ma combatte nei tribunali per impedire al Sud Africa di produrre dei sostituti, mentre cerca di nascondere i profitti nei paradisi fiscali. Pfizer, che ha venduto più vaccini di tutti, in proporzione ha contribuito meno di tutti a darne ai paesi poveri. Queste due compagnie stanno spendendo molto in lobbing per evitare la deroga ai diritti di proprietà intellettuale legati al commercio (TRIPS Agreement) che ridurrebbe il loro controllo sulla conoscenza della produzione di vaccini. …
5 compagnie Big Tech (Apple, Microsoft, Tesla, Amazon e Alphabet [Google]) nel 2021 hanno realizzato 271 miliardi di profitti, un aumento di circa il 40% rispetto al 2019. Ovviamente ne deriva un potere politico immenso.: i soli Amazon e Google hanno speso 7,5 milioni di dollari per lobbing verso i politici USA nei primi 3 mesi del 2022 e probabilmente hanno speso molto di più indirettamente.
Da questa enorme ricchezza deriva il potere di influenzare il governi perché attuino regole e politiche fiscali favorevoli alle grandi compagnie. Questo è uno dei motivi per cui queste disuguaglianze continuano a crescere. Probabilmente a questo è dovuto il fatto che non si adottino soluzioni ovvie, come tassare i profitti in eccesso, ridurre i monopoli rivedendo il sistema oppressivo dei diritti di proprietà intellettuale e democratizzando l’accesso alla conoscenza, eliminare i sussidi diretti o indiretti che chi paga le tasse devolve a queste grandi compagnie, impedire l’acquisto delle proprie azioni e altre strategie del tutto ragionevoli.
Per fronteggiare il potere delle grandi compagnie, è necessaria un’azione organizzata dei cittadini che dia speranza di uscire da questo incubo.