LA VOCE DEI “PERDENTI” CONTRO IL FESTIVAL DELL’IPOCRISIA
Il Coordinamento lavoratori e lavoratrici No Green Pass è attivo ormai da 8 mesi. Rivendichiamo la nostra scelta politica di resistere con determinazione al ricatto del governo, per opporci a uno strumento di disciplinamento sociale che, oggi è evidente, nulla ha a che fare con la salute dei cittadini.
Dal 31 maggio al 4 giugno si svolge a Torino il Festival Internazionale dell’Economia, dal titolo: “Merito, diversità e giustizia sociale”. Tra promotori-ospiti, molto spesso coincidenti, ci sono Fondazione e Compagnia di San Paolo, Confindustria, il Comune, l’Università di Torino, i sindacati, numerosi esponenti del governo e sedicenti intellettuali. A mediare sono i media, principalmente giornalisti e scrittori. Le parole chiave sono “uguaglianza”, “inclusione”, “resilienza”, “sostenibilità” e “responsabilità sociale”. Secondo Tito Boeri, direttore del festival, l’obiettivo comune è ridurre “il senso di ingiustizia che molti perdenti nutrono” nei confronti della società. Noi stiamo dalla parte dei “perdenti”!
Vogliamo riportare alla memoria alcuni episodi recenti che questo festival ha evidentemente rimosso. Troviamo la Compagnia di San Paolo tra gli attori protagonisti, tre anni fa, del cosiddetto “sgombero dolce” delle palazzine dell’Ex-Moi dove vivevano centinaia di rifugiati esclusi dall’accoglienza. I progetti sociali offerti dalla fondazione filantropica hanno coinvolto solo una minoranza di abitanti. Da allora, gli esclusi dai progetti dormono in strada o ammassati in case fatiscenti. L’intervento del terzo settore ha solo contribuito a rompere i legami fra gli occupanti, facilitando così il lavoro della polizia. Nel 2021 il presidente della Circoscrizione 7 (PD) ordina di rimuovere le panchine sul Lungo Dora per impedirne l’uso a cittadini sgraditi. Nei giorni più freddi dell’inverno, il Comune ordina lo sgombero dei senza tetto dai portici del centro storico privandoli delle coperte che vengono gettate nei camion dell’immondizia davanti ai loro occhi. Questa è la prassi della “lotta all’emarginazione” in questa città.
L’ipocrisia di queste élites “progressiste” è diventata ancora più evidente negli ultimi due anni di pandemia. In una realtà già caratterizzata da sfruttamento, disoccupazione e precarietà, gli strumenti del green pass e dell’obbligo vaccinale hanno offerto un’arma in più per frammentare lavoratrici, lavoratori e non solo. Con l’emergenza pandemica è stato ancora più facile per le istituzioni gestire ogni manifestazione del dissenso come un problema di ordine pubblico facendo in modo di isolare i dissidenti con la complicità dei media e dei “benpensanti”. La militarizzazione del territorio, diventata norma grazie al divieto di “assembramento”, e misure come il coprifuoco hanno colpito duramente chi in strada ci vive e lavora, come ambulanti, senzatetto e persone con condizioni abitative precarie, e chi non si adegua alla privatizzazione di tutti gli spazi pubblici progressivamente riconvertiti al consumo privato e ordinato di bevande e cibi costosi. Torino 2020: scoppiano rivolte contro le chiusure. Alcuni giovanissimi delle periferie urbane vengono arrestati, accusati di aver saccheggiato e danneggiato le vetrine dei negozi chic del centro. La punizione esemplare da parte delle istituzioni include anche la sospensione del reddito di cittadinanza per le loro famiglie, riducendo la rabbia sociale a una questione di “cattiva educazione”.
Questi sono solo alcuni degli episodi di repressione e violenza a cui assistiamo quotidianamente in città. Questa è l’idea di uguaglianza sociale degli ospiti-e promotori di questo festival dell’ipocrisia. Noi “perdenti” vogliamo riprenderci le parole di cui si sono impunemente appropriati i “vincenti” di un’economia basata su competizione sociale, discriminazione e devastazione ambientale.
Diversi gruppi attivi sul territorio hanno risposto al nostro appello per la costruzione di questa giornata, e desideriamo allargare il fronte di lotta e resistenza contro le politiche repressive, autoritarie e guerrafondaie delle istituzioni. Troviamoci, discutiamo, organizziamoci. Riprendiamoci parole e tematiche che ci appartengono e rendiamo loro ciò che meritano.
Per informazioni e contatti puoi scrivere alla pagina Facebook o via email:
Coordinamento Lavoratori No Green Pass Torino