In Messico “Pueblos Unidos” contro il saccheggio
«L’ACQUA NON SI VENDE, SI AMA E SI DIFENDE». Accolta da feste popolari e pugni chiusi, talvolta anche da forze dell’ordine e bande criminali, una carovana indigena si aggira per il paese rilanciando le lotte comunitarie a difesa delle risorse idriche.
Una corrispondenza di Gianpaolo Contestabile da Città del Messico, apparsa su il manifesto del 14 aprile, ci racconta di una carovana indigena, contadina e popolare si aggira per il Messico. Ad ogni tappa, dagli altipiani alla costa, dalla sierra alle periferie urbane, ad accoglierla ci sono comunità in resistenza che con il pugno in alto la salutano gridando «l’acqua non si vende, si ama e si difende». In alcuni territori ci si ferma a parlare con pochi contadini o operaie che si battono contro una discarica inquinante, un allevamento intensivo o l’avanzata dell’agroindustria, in altre comunità l’accoglienza viene offerta da centinaia di persone organizzate secondo il principio neo zapatista del «comandare obbedendo». Qui il testo…