Il 21 marzo 1992, qualche mese dopo la caduta del Muro di Berlino, si incontrano a Roma due grandi donne, esponenti di spicco della politica italiana una e della letteratura internazionale l’altra. Due giganti, Rossana Rossanda e Christa Wolf. Due donne ammiratissime e stimatissime, e non solo dal femminismo.
Organizzato dal Centro Virginia Woolf, nota associazione femminista, l’evento fu ideato e condotto dall’allora presidente Alessandra Bocchetti. Che riporta fedelmente le parole delle due relatrici, oltre alle sue di moderatrice e redige la prefazione di questa edizione.
Il tema, fascinoso e audace: la felicità delle donne come strumento per una rivoluzione contro il capitalismo, la felicità delle donne per cambiare veramente.
Da femminista, Bocchetti chiede alle due donne di confrontarsi “a partire da sé” con un oggetto apparentemente impolitico: la ricerca di felicità nelle proprie vite come strumento di lotta contro il capitalismo. Wolf e Rossanda si avventurano con qualche esitazione su questo binario. Felicità, dice Wolf, è “essere viva con ogni fibra del mio corpo, della mia anima e della mia mente…è essere interamente riconosciute”. “Non penso che la politica si debba occupare di felicità”, resiste Rossanda, “Quando la politica se ne occupa diventa politica autoritaria, produce uno Stato etico”. Come dice Marina Terragni in una recensione del libro – il confronto tra le due intellettuali si dipana tra ricordi, analisi del presente, azzardi sul futuro e perfino profezie. E’ Rossanda a essere Cassandra quando prevede la “mercificazione totale” e assegna soprattutto alle donne il compito di resistere. Mentre Wolf immagina “le masse affamate che verranno a bussare alle porte dell’Europa Occidentale”.
Il confronto fotografa quel momento di crisi ma offre molti spunti per leggere la crisi ben più devastante in cui ci troviamo trent’anni dopo. La questione diventa l’emancipazione possibile attraverso la critica al sistema capitalistico delle merci. E la possibilità di scrivere dell’utopia, confidando che cessi di essere tale e diventi una realtà rigenerante.
Anche oggi, più che mai oggi, è necessaria una lettura di ciò che accade proprio a partire dall’essere donna.
Alessandra Bocchetti figura autorevole del femminismo italiano, è tra le fondatrici del Centro Culturale Virginia Woolf, di cui è stata presidente per molti anni. Ha pubblicato Cosa vuole una donna. Storia, politica, teoria (La Tartaruga,1995), Cosa siamo disposte a fare per la nostra libertà (VandA edizioni, 2020).
Rossana Rossanda (1924-2020) figura di spicco della sinistra italiana. Dirigente del Partito Comunista e parlamentare, è fra i fondatori de «il Manifesto», dove resta come editorialista fino alla sua morte, pubblicando alcuni dei suoi interventi più lucidi sui temi politici, culturali, morali cruciali della storia recente del nostro paese.
Christa Wolf (1929-2011) scrittrice tedesca celebre in tutto il mondo. Fra le più amate dalle donne, autrice di libri divenuti “cult” come Cassandra (1983) e Medea (1996). Anche per lei la politica aveva avuto una parte molto importante nella sua vita, fermamente convinta della missione politica della letteratura.