Potrebbe essere l’ottusità della Questura e della Prefettura torinesi che rinunciano, per partito preso, a qualsiasi mediazione nella gestione delle piazze e degli spazi “occupati” con interventi violenti ingiustificati, ma noi pensiamo che Torino sia il terreno della sperimentazione delle forme nuove della repressione poliziesca.
Da qualche anno, con il sostegno significativo della Procura, Torino è il luogo dell’applicazione del teorema della presenza “del terrorismo risorgente” camuffato e infiltrato, sempre secondo la Procura, in ogni anfratto della protesta antagonista!
E’ inutile dedicarsi a smentire questa strampalata teoria, come il teorema Calogero di qualche decennio fa, solo la storia può fare giustizia di questa castroneria!
Noi possiamo contrastarla rafforzando la resistenza alla deriva autoritaria, ai suoi metodi repressivi e violenti, sviluppando lotte diffuse sul territorio.
Qui un intervento di NapoliMONiTOR che analizza la vocazione repressiva e violenta della polizia torinese: