La “Gira por la vida” zapatista invade l’Italia

Missione compiuta, nel simbolico giorno del 12 ottobre è iniziata l’invasione zapatista dell’Italia, portando non sangue, morte, distruzione e devastazione, ma ribellione, resistenze, esperienze di autonomia e speranza. Dopo un lungo viaggio da Digione, dove era raccolta tutta la delegazione zapatista in Europa, il pullman che trasportava i 40 delegati destinati all’Italia ha fatto tappa in Piemonte, Lombardia e Veneto.

I vari gruppi di “Escucha y Palabra” si sono già divisi nelle diverse “macroaree” dello stivale per conoscere le realtà resistenti di “Slumil K’Ajxemk’Op” e confrontarsi sui metodi di lotta all’hidra capitalista. Rimarranno in Italia fino al 6 novembre quando i gruppi, sia quelli “italiani” sia i restanti della delegazione “estemporanea” disseminati in Francia, Regno Unito, Lussemburgo, Paesi Bassi, Belgio, Svizzera, Turchia e Cipro, si riuniranno a Roma dove ci sarà l’atto di “despedida” dall’Italia.

Missione compiuta, dopo un anno di lavoro collettivo, da entrambe le sponde dell’oceano, di iniziative di sostegno e visibilità alla “travesía por la vida”, un anno ostacoli affrontati e superati insieme, con la consapevolezza che il viaggio zapatista fosse elemento fondamentale nella costruzione di un “los de abajo” collettivo, che «l’uguaglianza dell’umanità sta nel rispetto della differenza». Un anno fa con l’uscita del comunicato “una montaña en alto mar” gli zapatisti spiazzavano ancora una volta tutte e tutti annunciando al mondo l’invasione europea, nel 501° anno di resistenza indigena alla calata di Cortés e dei suoi sanguinari “conquistadores” a Tenochtitlan.

Un passaggio fondamentale di questa impresa è stato il patto collettivo stretto tra l’EZLN e centinaia di organizzazioni “desde abajo” europee sancito con la “Dichiarazione per la Vita”, il comunicato congiunto uscito il 1° gennaio scorso. Un’impresa che è diventata comune ed è grazie a questa solidarietà dal basso che lo scorso giugno la “Montaña”, come è stato ribattezzato il vecchio e arrugginito veliero Stahlratte, è approdata a Vigo portando in Europa la delegazione marittima, soprannominata “Squadrone 421”.

L’avanguardia zapatista ha iniziato subito il suo lavoro di confronto con le realtà europee, viaggiando tra Spagna, Portogallo, Francia e Svizzera fino al grande appuntamento di Madrid del 13 agosto, giorno in cui secondo la storiografia si celebra la caduta di Tenochtitlan ad opera degli spagnoli. Come abbiamo avuto modo di raccontare dal vivo su Globalproject, sotto un caldo cocente almeno cinque mila persone hanno accompagnato lo Squadrone 421 per il centro di Madrid con un messaggio chiaro: “no nos conquistaron”, non ci avete conquistati.

Nel frattempo il resto della Forza Aerea Zapatista è rimasto bloccato in Messico per mesi, in attesa che lo Stato, burocratico e razzista, concedesse agli “estemporanei” indigeni messicani i passaporti e i visti necessari per attraversare i confini. Documenti arrivati anche grazie al grande appoggio popolare organizzato qui in Europa con decine di iniziative davanti ai consolati per chiedere il rilascio dei documenti stessi. E la Forza Aerea Zapatista è finalmente arrivata a Vienna il 14 settembre accolta da festanti delegazioni di attiviste e attivisti provenienti da tutta Europa.

Dopo un mese di incontri nell’est e nord Europa, ora gli zapatisti sono arrivati finalmente anche in Italia. Li aspettano tre settimane di incontri serrati su salute e sport popolare, lotta contro le grandi opere e la difesa dei territori, antifascismo, antirazzismo, transfemminismo, lotta e diritti dei lavoratori e dei migranti e molto altro. Sulle lotte e per le lotte. Perché, come amano spesso ripetere gli stessi zapatisti, il nemico è un’idra dalle molte teste, che colpisce in modi differenti ma sempre contro la Vita.

Missione compiuta, diamo il benvenuto alle compagne e ai compagni zapatisti, che tante energie e cuore hanno messo per la costruzione di questo nuovo mondo dal basso, con le parole con cui sono stati accolti a Nord-Est:

Compañeras y Compañeros, Hermanas y Hermanos

A nombre de nuestros colectivos, comités y organizaciones. A nombre de la Asociación Ya basta! Êdî bese! y de todos los Centros Sociales del Noreste de Italia, les damos la bienvenida a ustedes, y a través de ustedes, a todo el Ejército Zapatista de Liberación Nacional. Esta es una de nuestra humilde islas de rebelión al neoliberalismo. O como dicen ustedes una de nuestra Slumil K’Ajxemk’Op.

Hoy con la alegría en el corazón, el mar en los ojos y con orgullo vamos a abrir las puertas de nuestra casa a quien siempre nos acogió con sonrisas y dignidad en la tierra rebelde y en resistencia de Chiapas, a quien compartió con nosotras y nosotros mais y pozol, luchas y sueños.

Acá entre hombres, mujeres y jóvenes encontraran corazones en rebeldía, en resistencia, en llamas. Corazones que buscan construir un mundo donde quepan todas, todos y todoas y sobre todo dónde no hay espacio para la desigualdad, la explotación, el racismo y el fascismo.

Acá encontraras hombres, mujeres y jóvenes que no claudican, que no se venden, que no se rinden a que su tierra sea vendida al monstruo, lo que ustedes llaman hidra, que afecta a todas, todos y todoas en modos diferentes pero siempre en contra de la Vida. Hombres, mujeres y jóvenes que desde hace 30 años luchan en defensa de su propia geografía y han hecho de este pequeño pedazo de tierra un espacio de Libertad y Autonomía.

Bueno, habrá tiempo para conocernos, para hablar y para escuchar pero ahora es el tiempo de la bienvenida, de abrir la puerta de nuestra casa y de nuestros corazones: sean bienvenidas y bienvenidos hermanas y hermanos zapatistas. Con esta puerta abrimos también un camino juntos en defensa de la Vida.

¡Adelante compañeras y companeros!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *