Care e cari,
un breve aggiornamento dopo l’assemblea del gruppo di sostegno in Gkn di ieri sera.
Cercherò di inserire anche alcuni punti di analisi più generale e mi scuso dell’eventuale lunghezza, ma vi pregherei di tenerli in considerazione, perchè tutto si tiene.
Se la parte di analisi è troppo lunga o non avete tempo, saltate direttamente al paragrafo “prossimi passi e cosa potremmo fare noi”.
Un primo aspetto: l’effetto degli ultimi giorni. E’ indiscutibile che la manifestazione dei 40mila a Firenze sia stato un successo, così come la sentenza a favore degli operai. Tutto questo ha contribuito a un effetto domino che andrebbe guardato nel suo complesso, non solo nelle dinamiche interne ai movimenti e ai sindacati.
Vi segnalo l’introduzione di Bonomi all’Assemblea di Confindustria e l’intervento di Draghi. Al di là dei protocolli e delle dichiarazioni di rito, ci sono alcuni passaggi negli interventi che dimostrano come le dinamiche sociali (e Gkn è oggettivamente una di queste, forse la più rilevante) stiano quanto meno richiamando l’attenzione: il Patto per l’Italia propostoo da Bonomi e accolto da Draghi è un bavaglio ai conflitti, ha lo stesso identico obiettivo del suo pari del biennio ’92 – ’93 quando, con la scusa della pace sociale e dell’Europa, fecero politiche estremamente pesanti e regressive. Non è un caso che da quegli anni cominciò la divaricazione tra salari e profitti. Un altro passaggio da considerare è quello di Draghi sulle “buone relazioni industriali”, facendo finta di non sapere che se esiste uno Statuto dei Lavoratori (e quindi l’articolo 28 di cui in tanti ci compiaciamo) è conseguenza delle lotte del biennio ’68-’69, per non parlare del decennio precedente, con tanto di conflitti sociali, operai in confino e analisi teoriche sull’operaismo.
Con la sentenza di lunedì, quindi, è vero che c’è più tempo davanti per articolare meglio vertenza e mobilitazione (75 giorni), ma le cose si complicano non poco, vista la saldatura evidente tra Governo e Confindustria. Per questo non è il momento di smobilitare, al contrario va ampliata la mobilitazione ripartendo da alcune idee forza che nascono proprio dal processo Gkn.
Queste idee forza parlano di: difesa dei diritti del lavoro per tutte e tutti, lotta alle delocalizzazioni sia per motivi economici che ambientali, sostegno alla vertenza Gkn. Sono tre questioni che viaggiano assieme e che si tengono strettamente tra loro, come potete capire e infatti già stanno diventando trasversali.
Le mobilitazioni per la giustizia climatica già le stanno facendo proprie: sia i Fridays for Future che Extinction Rebellion hanno dato la loro solidarietà al collettivo di fabbrica, unendo la questione delle delocalizzazioni per motivi economici con quelle per motivi sociali. Nella bozza di documento finale sul lavoro per le mobilitazioni sulla preCOP di Milano, a cui ho contribuito, il passaggio è stato inserito chiaramente. La partecipazione degli operai Gkn al climate strike di Firenze e il possibile (da confermare) invito al Climate Camp di Milano per una loro delegazione è un altro passaggio.
Prossimi passi e cosa potremmo fare noi
Il prossimo appuntamento sarà l’11 ottobre, il collettivo di fabbrica ha deciso (seppure con una riflessione più ampia e in parte critica) di partecipare allo sciopero generale dei sindacati di base, auspicando in un rafforzamento della convergenza. Questo avverrà sicuramente a Firenze, cosa che significa che nella prima settimana di ottobre ripartiranno volantinaggi, speakeraggi e tutto ciò che serve per sostenere questa ulteriore data. Ci sono due elementi importanti che vorrei darvi:
– si cercherà di articolare la giornata nella maniera più inclusiva possibile;
– il prossimo passo sarà coinvolgere nel processo sociale in crescita le scuole superiori e le università, perché nel concetto di “insorgiamo” c’è anche tutta la condizione precaria che vivono le giovani generazioni.
Un elemento importante, adesso e a cui possiamo contribuire, è l’allargamento dell’orizzonte della lotta:
il punto di partenza è ovviamente il sostegno al collettivo di fabbrica, ma è chiaro che una maggiore diffusione delle informazioni, dei materiali e soprattutto della campagna (crescente) a sostegno della legge sulle delocalizzazioni scritta da giuristi e operai sarebbe necessaria (vedi link raccolta firme incollato sotto). Questo tra l’altro favorirebbe la convergenza tra il movimenti per la giustizia climatica e il mondo del lavoro in mobilitazione.
Quindi, per punti (e sono ovviamente solo suggerimenti e riflessioni), potrebbe essere importante considerare sui propri territori un modo per sostenere questa lotta, che ovviamente comprende ma comincia ad andare oltre la tutela di 500 posti di lavoro. Cominciando col contribuire a far nascere (o partecipare a) gruppi locali di sostegno a questa mobilitazione ormai sempre più ampia, con gli obiettivi di:
— informare e sensibilizzare sull’andamento della vertenza Gkn (in senso ampio, non solo la questione legata ai posti di lavoro, ma generalizzandone la lettura e facilitando convergenze),
— diffondere in modo capillare la raccolta di firme sulla legge delocalizzazioni (https://www.change.org/p/fermiamo-le-delocalizzazioni-e-lo-smantellamento-del-tessuto-produttivo)
— organizzare iniziative sulle questioni della difesa dei diritti del lavoro e della giustizia climatica e sociale, che veda le delocalizzazioni come uno dei punti da trattare, (su questo si può dare un supporto in termini di potenziali relatori da contattare);
— costituire una cassa di resistenza in sostegno alla vertenza e alla mobilitazione conseguente
Tutto questo tenendo in mente che le prossime settimane saranno importanti per l’allargamento della mobilitazione e una sua articolazione più ampia, e che il G20 del 30 ottobre prossimo a Roma potrebbe essere un’occasione utile per dare spazio a tutto ciò che si muove sul terreno.
Mi fermo qua, mi scuso per l’eccessiva lunghezza. So che in alcuni territori (al di là ovviamente del nodo fiorentino che è già ampiamente mobilitato) la riflessione su come sostenere questa lotta è già iniziata e già si stanno organizzando le prime iniziative o costituendo i primi gruppi, teneteci per favore informati così da avere un’idea e una mappatura di cosa si sta muovendo
Un abbraccio, ai prossimi aggiornamenti
Alberto Zoratti