Il primo pensiero va a Youns El Boussetaoui, non solo perché è la vittima ma perché la sua vita è stata molto difficile ed è finita nel peggiore dei modi.
Nei confronti delle persone che vivono nella sofferenza bisognerebbe prestare attenzioni particolari, non è facile ma si può fare, anche a Voghera c’era chi aveva attenzioni per Mustà.
Ma quando uno uccide è un assassino, le circostanze possono essere diverse: autorizzate, legittimate, necessarie (?), ma resta un assassino.
Quando poi si uccide in quel modo uno appare anche un idiota, un fascistello idiota.
Per gli assassini c’è sempre una condanna: penale o morale e… poi deve fare i conti con la propria coscienza. Per gli idioti c’è un perenne lascia passare, infatti proliferano e vivono in massa tra noi.
Auspichiamo, in ogni caso, che il sig. Massimo Adriatici non si occupi più di cose pubbliche e si dedichi ad attività ludiche per il resto dei suoi giorni, crediamo che una pistola ad acqua sia sufficiente a dargli pace e non rechi così danno a sé e agli altri.
Si è soliti attribuire a Oscar Wilde la celebre frase: “Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza”. Purtroppo, se l’idiota è anche armato, per precauzione, occorre fermarsi alla virgola e non è neppure detto che sia sufficiente. In rete, diverse testate di informazione online hanno riportato che in Italia le licenze relative al porto d’armi sono aumentate del 10% circa nel 2020. Moltissime riguardano il “tiro sportivo”, ma pare anche che una gran parte di coloro che l’hanno ottenuta, al poligono non ci vada praticamente mai. Inoltre, non si può neppure escludere che anche per alcuni di quelli che ci vanno regolarmente l’aggettivo “sportivo” non qualifichi appieno la loro attività ludico-rassicurante. Il tramonto della ragione e il tramonto della coscienza.