Il 20 maggio è morto, all’età di 93 anni, Giancarlo Majorino. L’ultimo poeta ancora vivo tra quelli che hanno disegnato il profilo della poesia italiana dal dopoguerra, insieme a Pasolini, Fortini, Zanzotto, Sanguineti, Balestrini, Giudici, Raboni, Testori, Volponi e pochi altri. Poeta straordinario per l’intensità dirompente della scrittura e la ricchezza dei contenuti, istigatori di riflessioni critiche nei confronti della società contemporanea. La “chiave di lettura” della sua poetica è certamente la complessità formale (a chi glielo faceva notare rispondeva “perché la vita è semplice?”) accompagnata da un forte antagonismo ideologico.
Una grande voce si è spenta, vivace, rigorosa e critica ma restano le sue poesie, instancabili come lui!
Consigliamo (almeno) la lettura di: Autoantologia, Garzanti 1999; Gli alleati viaggiatori, Mondadori 2001; Prossimamente, Mondadori 2004; Viaggio nella presenza del tempo, Mondadori 2008; Torme di tutto, Mondadori 2015; La gioia di vivere, Mondadori 2018