Biella. La città è di chi la vive

Il Coordinamento Antifascista Biellese replica alle “nuove” proposte di modifica del piano regolatore fatte dal sindaco di Biella.

Abbiamo recentemente appreso attraverso un’intervista che il Sindaco Corradino ha intenzione di lavorare su un nuovo piano regolatore.
La cosa che ci preoccupa non è tanto il fatto che l’attuale classe dirigente (espressa nella giunta comunale) non sia in grado di esprimere alcuna progettualità sul futuro del nostro territorio; infatti fino ad ora è stata troppo occupata nel prendersela con chi si sdraiava nelle panchine dei giardini Zumaglini.
La cosa che ci preoccupa è la svendita della nostra città, la sua cementificazione e devastazione fatta per quattro soldi ed una passerella del sindaco.
La cosa che ci preoccupa è che nell’assenza di un progetto e di un’idea di città accogliente, equa e sostenibile, si finisca per fare le scelte volte ridurre la qualità ambientale del nostro territorio in funzione di qualche spicciolo che finirà nelle tasche dei soliti.
Biella oramai è sempre di più una distesa di supermercati e centri commerciali, una dopo l’altra le amministrazioni che si sono succedute negli anni non hanno fatto altro che svendere patrimonio pubblico e dare concessioni per la costruzione di supermercati o altri immobili inutili.
Come non ricordare la cementificazione di un’intera area agricola alle porte della nostra città per la costruzione di un centro commerciale che ha svuotato il suo centro storico: se via Italia oggi è morta, se i negozi rimasti sono in difficoltà bisogna ringraziare la scarsa lungimiranza di chi ha pensato che potesse essere una buona idea incentivare ulteriormente lo sviluppo della città a sud a scapito di aree agricole.
Come non ricordare anche l’ultima operazione firmata giunta Corradino, l’ennesimo supermercato costruito nella nostra città. L’ALDI di via Carso che è stato realizzato dove c’era un giardino ed un prato non risponde ad alcun bisogno del quartiere, ma solo a quelli di un noto ex-imprenditore biellese e del sindaco. Infatti gli oneri che il comune ha incassato dall’operazione sono pari al costo per la collettività dell’aumento dello stipendio di sindaco e vicesindaco.

Allora ci chiediamo con quale faccia il sindaco dichiara ai giornalisti di voler fare un piano regolatore più green? Green nel senso che il cemento costruito su parchi e aree verdi verrà tinto di verde?
A noi non interessa da chi sarà firmato il piano, se da Stefano Boeri o Renzo Piano, stiamo vivendo nel fallimento delle previsioni del piano regolatore firmato da una nota archistar come Gae Aulenti, ci interessa piuttosto sapere se il piano regolatore green che ha in mente il sindaco prevedrà ulteriore consumo di suolo e l’apertura di altri supermercati e centri commerciali che non faranno altro che impoverire il tessuto commerciale cittadino; se farà aprire un’altra Decathlon o Tigotà o se piuttosto non penserà a dare una casa a chi non ce l’ha, dare spazi di aggregazione a chi fatica a trovarli o anche realizzare altri spazi verdi e parchi dove incontrarsi e stare insieme.
Viviamo in una città in cui un alloggio ogni sei è vuoto, eppure il dormitorio e l’emergenza freddo sono pieni, dove i negozi storici e i piccoli commercianti chiudono per lasciare il posto a grandi catene internazionali che assumono qualche giovane con contratto precario e che non reinveste neanche una briciola dei suoi guadagni sul territorio, dove le cure in ospedale sono spesso sospese e rimandate, ma dove continuano ad aprire e ancora apriranno centri di salute privati…
Viviamo in una città in crisi e in svendita, ma vorremmo vivere in una città che sia nostra, che risponda ai nostri desideri e bisogni, non a quelli di qualche affarista, per questo possiamo garantire al sindaco che non abbiamo più intenzione di stare in silenzio di fronte al deserto di supermercati che sta costruendo.

E’ ora di ascoltare i bisogni di chi abita la città. La città è di chi la vive non di chi specula

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