Claviere-Trieste. Sabato 6/3 :: Un ponte di corpi

C’E’ CHI ACCOGLIE E CHI RESPINGE: DA TRIESTE AD OULX. NO AL REATO DI SOLIDARIETA’

Noi dell’Associazione ARCI solidarietà Thomas Sankara esprimiamo la nostra totale solidarietà agli attivisti  Lorena Fornasir  68 anni, psicoterapeuta  e Gian Andrea Franchi, 84 anni, professore di Filosofia  indagati per “favoreggiamento della immigrazione clandestina” solo perché dal 2015 sono impegnati a soccorrere i migranti di qua e di là del confine tra Italia e Croazia.

La loro Associazione ha effettuato oltre 20 viaggi portando aiuti in Bosnia dove migliaia di persone  vagano esposti alle intemperie, inermi, inoltre  di fronte alla stazione di Trieste un piccolo presidio medico  assiste chi miracolosamente è riuscito a passare il confine, ma che porta sul corpo piaghe e ferite

Mentre a Roma è iniziato un processo a carico di quattro eritrei accusati di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” per aver aiutato due donne a fuggire dal Paese africano, Questi due attivisti triestini subiscono perquisizioni e vessazioni nel nome di una legge che inventa il reato di “immigrazione clandestina”, ignorando le leggi del diritto internazionale, dei rifugiati e dei soccorsi in mare.

Contro tutto questo aderiamo e parteciperemo alla manifestazione “Un Ponte di Corpi” che si svolgerà Sabato 6 Marzo a Claviere e che costruirà un ponte simbolico di attraversamento delle frontiere, che prolungherà idealmente il ponte di corpi dalla Bosnia  fino al confine tra la nostra regione e la Francia, in contemporanea con Trieste, per denunciare le continue efferate violenze ed i respingimenti di cui sono vittima le migranti e i migranti con  le loro famiglie e con i loro bambini nell’indifferenza complice e colpevole dell’Europa e del Governo italiano, ipocriti baluardi di una democrazia fittizia!

Anche in  alta Valle Susa, infatti si calcola che da settembre 2020 a gennaio 2021 siano transitate circa 5000 persone  con forte presenza  di  nuclei famigliari  con  minori.  Ogni giorno dalle 50 alle 100 persone si sono fermate, oltre che al Rifugio  Massi, nella Casa Cantoniera Occupata di Oulx (Chez JesOulx-Rifugio autogestito) dove giovani attivisti offrono accoglienza e assistenza materiale: cibo, calore, vestiario e informazioni  a chi è in cammino per  passare in  Francia.

Anche qui  si vuole colpire la solidarietà e continuamente  incombe la  minaccia di sgombero della Casa, tenuto momentaneamente in sospeso  grazie alla mobilitazione ed al tam-tam che ha già quasi raggiunto le dodicimila firme  per impedire questo ulteriore atto di repressione  .

Quanto accade a Oulx ci sta particolarmente a cuore  perché  la  nostra Associazione da tempo ha stabilito un ponte di solidarietà concreta  con le attiviste e gli attivisti,  ai quali abbiamo consegnato quanto raccolto nel Biellese (coperte, vestiario, alimenti…).

A loro, risorsa fondamentale in termini di umanità, deve andare la riconoscenza ed il ringraziamento collettivo.

L’Associazione Thomas Sankara si unisce quindi a chi si ribella alla disumanità, al razzismo istituzionale ed istituzionalizzato da leggi assurde ed anticostituzionali,  per noi chi accoglie e cura  mette al mondo la vita ogni giorno perché  la Cura dell’altro è il filo rosso che può unire una parte e  l’altra del mondo i legami spezzati ieri dal colonialismo oggi dalle guerre, dai disastri ambientali, dalla miseria e dallo sfruttamento.

Le attiviste e gli attivisti di ARCI Solidarietà Thomas Sankara

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