Quando e come nasce la nuova sinistra in Italia? Prima del ’68, da chi era rappresentata? Quali sono le radici del movimento del ’68-’69? Sono queste le principali domande a cui il film-documentario “Il decennio rosso” tenta di dare una risposta.
Il film è basato sul libro “Com’eri bella classe operaia” di Romolo Gobbi, sulla preziosa documentazione del Fondo Gobbi – oggi conservato presso l’archivio storico del Comune di Viverone – ed è realizzato, nel 2018, a partire dalle testimonianze di alcuni primari interpreti delle lotte politiche e sindacali degli anni Sessanta.
Gobbi, il protagonista del film, commenta i passi salienti del suo libro a trent’anni dalla pubblicazione, rievocando la lunga stagione delle lotte operaie a Torino che precedono l’autunno caldo (dalle prime agitazioni FIAT del dopoguerra agli scioperi Lancia del gennaio 1961, dai fatti di piazza Statuto del luglio ‘62 alla rivolta di Corso Traiano del luglio ’69) e ricostruendo criticamente e puntualmente l’esperienza delle riviste “Quaderni Rossi” e “Classe Operaia”, che lo vide tra i principali e più avveduti protagonisti. Attorno ai “Quaderni Rossi” e a “Classe Operaia” si formò un nucleo di intellettuali (da Raniero Panzieri a Mario Tronti, da Alberto Asor Rosa a Massimo Cacciari, da Toni Negri allo stesso Romolo Gobbi – per citare solo alcuni tra i più conosciuti) che seppe trasmettere la teoria e la pratica rivoluzionaria al nuovo movimento del Sessantotto, quindi alle prime organizzazioni politiche strutturate della sinistra extraparlamentare, Potere Operaio e Lotta Continua.
In occasione del cinquantesimo anniversario del Sessantotto, la generazione che ha vissuto la prima vicenda rivoluzionaria del secondo dopoguerra – rappresentata da Romolo Gobbi, Emilio Soave, Rino Fassio e Claudio Dellavalle – ci fornisce un’utile e stimolante chiave di lettura degli avvenimenti che stanno alla base e hanno contribuito a dare vita alla nuova sinistra extraparlamentare in Italia
Il documentario è già stato presentato al circolo ARCI “La Poderosa” di Torino, al cinema Politeama di Ivrea e al circolo ARCI di Biella.
Alberto Zola
Ti rinnovo il mio, insignificante, parere negativo per quest’opera che “dimentica” tra i protagonistti delle lotte alla Fiat l’apporto dello Psiup torinese. Inoltre ti ricordo che ai Quadeni rossi collaborarono con importanti contributi anche Pino Ferraris, Clemente Ciocchetti e il recentemente scomparso Franco Ramella, tutti provenienti dall’esperienza Psiup biellese.
Ciao, buon lavoro e buona salute, Franco Barile