Nicoletta Dosio è una ex insegnante di greco e latino in pensione; dal 31 dicembre scorso si trova nel carcere delle Vallette di Torino per scontare una condanna a un anno di reclusione comminatale dal Tribunale di Torino per avere partecipato a una manifestazione di protesta 7 anni fa contro la costruzione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.
E’ responsabile di aver sostenuto uno striscione per una trentina di minuti, mentre altri manifestanti alzavano le sbarre della barriera autostradale di Avigliana, provocando un danno di ben 700 euro.
Per questo fatto sono state condannati 12 manifestanti e inflitti oltre 18 anni di carcere: fanno 1 anno di carcere ogni circa 38 euro di danno accertato.
Nicoletta è in carcere perchè, con una sentenza dai connotati innegabilmente molto politici, non le sono stati concessi i benefici della sospensione condizionale della pena; inoltre ha deciso coerentemente con la sua esperienza di militante di non essere carceriera di se stessa e quindi di rifiutare misure alternative al carcere.
Gli altri condannati con la stessa sentenza sconteranno la pena con analoghe restrizioni della libertà personale.
Altri militanti della causa Notav scontano pene detentive, oppure subiscono – per il solo fatto di appartenere a un movimento che si ostina a non piegarsi alle logiche di potere che, in quanto tali, non hanno nessuna ragione logica che le sostenga – gravi vessazioni come limitazioni alla libertà di movimento con fogli di via obbligatori dai paesi vicini al cantiere di Chiomonte o da Torino oppure con il ritiro della patente di guida, che per molti significa gravi difficoltà a vivere dignitosamente del proprio lavoro.
Tutto questo in una repubblica che si dice ancora nata dalla Resistenza.
Ma questa non è che la punta di un gigantesco iceberg, perchè se è vero che la giustizia della magistratura torinese è particolarmente accanita verso i Notav, in ogni angolo d’Italia l’attenzione giudiziaria per le lotte sociali e i suoi attori è alta oltre ogni misura.
Se Nicoletta Dosio, pagando un prezzo altissimo, è assurta al ruolo di simbolo della lotta Notav, anche moltissimi altri militanti stanno pagando duramente il loro impegno politico e sociale.
Martedì prossimo 21 gennaio alle ore 21 presso l’Arci di Strada alla Fornace 8/A a Biella incontreremo l’Avv. Valentina Colletta di Torino, che è il legale di Nicoletta Dosio, insieme a Livio Pepino, già magistrato e presidente di Magistratura Democratica per riflettere e discutere sulla pratica della democrazia e del dissenso in un società fortemente ostaggio dei poteri economici che dettano l’agenda politica.
La serata è organizzata da Gruppo NoTav Biella, Coordinamento Antifascista Biellese, Rifondazione Comunista, ANPI Valle Elvo e Serra, Laboratorio Sociale-La Città di Sotto, ARCI Biella Vercelli Ivrea, Legambiente Biella, ARCI Solidarietà Thomas Sankara e Partito Marxista-Leninista Italiano.
Vi aspettiamo
Pierangelo Favario per Anpi Valle Elvo e Serra “Pietro Secchia”